Il dopo non-vittoria

Potremmo trovare molteplici scuse alla non-vittoria del centrosinistra. In parte è attribuibile a una legge elettorale che il centrodestra ha confezionato su misura per sfavorire in maniera sistematica il centrosinistra, giocando sulle distribuzioni geografiche profondamente diverse delle rispettive basi elettorali. Certamente il Movimento 5 Stelle ha sottratto una parte decisiva dell’elettorato del PD con una campagna populista e contestataria che ha risuonato a meraviglia in una congiuntura di profonda crisi e sofferenza socio-economica. Senza dubbio, Berlusconi, come da copione, ha compiuto una campagna di promesse demagogiche irrealizzabili, ma ad alto effetto su una buona fetta dell’elettorato.

Riguardo Bersani e la campagna del PD ? Ne riparliamo tra un momento.

Con un Senato in pratica diviso in tre e col pallino in mano a seguito della maggioranza strappata alla Camera, grandi spazi di manovra il centrosinistra non ne ha. Un pragmatismo di circostanza si impone. Nel clima attuale e viste le profonde divergenze, una ‘grande’ alleanza col centrodestra non ci appare sensata, è assolutamente impopolare colla nostra base ed è già stata amaramente sperimentata con l’esperienza del governo Monti. Inoltre si rischierebbe alla prossima tornata elettorale un’ulteriore amplificazione del successo di Grillo. Non resta che cercare un governo di minoranza che traghetti l’Italia per qualche mese e che promuova dei provvedimenti utili al paese e che riceveranno probabilmente un sostegno almeno parziale dei Grillini (riduzione del numero dei parlamentari, legge sul conflitto di interesse, stimolo all’economia…). E bisognerebbe cercare di fare una legge elettorale con una larga maggioranza con l’ambizione che questa possa durare per anni a venire, per il bene del paese e non basata su miopi interessi a corto termine. E qualora eventuali punti di intesa programmatici si esaurissero, bisognerà tornare a votare. E sarebbe consigliabile nel frattempo di rinnovare in maniera tangibile e visibile la classe dirigente del partito. Per esempio, attraverso un congresso straordinario che rinfreschi la segreteria e lo staff annesso, che definisca con urgenza una strategia chiara. Di giovani dinamici con già una certa esperienza e motivazione ce ne sono. E di primarie ? Bisogna sempre farle, per ogni tornata, senza eccezione alcuna.

E che dire dunque della campagna nazionale del PD e della sua classe dirigente attuale ? Una campagna di successo dipende molto dall’entusiasmo della base elettorale, da una narrativa incisiva che dia una prospettiva agli elettori per un futuro potenzialmente migliore. E anche da un uso intelligente dei mezzi di comunicazione. E pure da una certa spregiudicatezza nell’attaccare gli avversari. Certo, bisogna essere prudenti nel fare paragoni, ma il fatto è che negli USA Obama l’Onesto, Obama il Buono ha effettuato una campagna spregiudicata demolendo Romney senza pietà e caricaturandone molti punti deboli. E ha vinto. E ora puo’ promuovere la sua agenda progressista. Il fine giustifica i mezzi, talvolta, anche se si è di sinistra. E’ evidente che Bersani ha voluto seguire l’esempio del candidato ‘normale’ alla Hollande. Con la differenza che in Francia Sarkozy non aveva la forza mediatica di Berlusconi in Italia, era profondamente impopolare con i francesi. E in Francia c’è il sistema del doppio turno, che tanto vorremmo perché responsabilizza di più gli elettori, una gran bella differenza.

La campagna del PD è stata tremendamente non coraggiosa e proprio non vigorosa per continuare a usare questo linguaggio del non essere. Il PD avrebbe dovuto rivendicare in maniera più aggressiva certi temi condivisibili della campagna di Grillo e che potranno essere il contenuto di quella manciata di leggi che scaturiranno ipoteticamente dal futuro governo di minoranza. Bersani dice che non ha voluto ingannare gli elettori facendo false promesse. Benissimo. Ma di qui a fare una campagna deprimente-depressiva con lo slogan ‘Ragassi, non siamo mica qui a fare questo o quell’altro’ ce ne vuole. Un conto è la demagogia menzognera berlusconiana, un conto è osare con un minimo di coraggio e aggressività nel proporre una visione ottimista alla gente.

A proposito della comunicazione, come al solito ci siamo fatti surclassare da Berlusconi sulle televisioni e non solo sulle reti Mediaset. Bersani è sparito dalle televisioni per 2 settimane e ha iniziato la campagna in ritardo rispetto al centrodestra che cosi’ ha avuto tutto il tempo di ritrovare una dinamica e prendere di fatto l’iniziativa. E riguardo il Web, sarebbe bene che gli strateghi del PD studino in dettaglio quello che Grillo è riuscito a fare creando una piattaforma informatica talmente agile e ricettiva che il numero dei sostenitori è aumentato esponenzialmente in un brevissimo lasso di tempo. Il PD dovrebbe forse meditare sul modo di interagire con la propria base attivista e elettorale, superando schemi di organizzazione sul territorio forse antiquati e cercando di investirsi con più convinzione e coraggio nei nuovi mezzi di comunicazione.

E se possibile cercando di parlare con un atteggiamento meno paternalistico e un po’ più vicino alla gente. Il PD smetta di dare l’impressione di essere un partito di salotto e torni a parlare alla gente nelle piazze.

Si deve avere il coraggio di andare avanti piuttosto che andare non indietro.

Referendum sulla privatizzazione dell’acqua: raccogliere le firme all’estero? (Luca Saini)

Sono iniziate le raccolte firme per indire referendum abrogativo per
la ripubblicizzazione dell’acqua.

Propongo le seguenti azioni (in ordine crescente di importanza, impegno ed efficacia)

1) Adesione formale alla raccolta firme da parte del PD Circolo Parigi ed Associazione Democratici Parigi.
Pubblicazione sul blog, su FB, via newsletter indicando la nostra adesione ed invitando a firmare in Italia;

2) Stessa cosa, ma costituendo un comitato promotore con tutti quelli che ci stanno

3) Azione formale verso il consolato o in Italia, affinchè i residenti italiani  (solo iscritti all’AIRE ?) a Parigi poassano firmare almeno al Consolato.

4) Azione formale affinché i residenti italiani a Parigi possano firmare in banchetti al di fuori del consolato, magari organizzando una iniziativa.
Vedere se anche chi non è iscritto all’Aire possa firmare. In Italia è possibile firmare anche se firma fuori dal proprio comune di residenza.

Offerta di stage sulle politiche della ricerca

L’Associazione Democratici Parigi propone uno stage di ricerca sui progetti di riforma del sistema universitario italiano. Lo stage è finalizzato alla produzione di un questionario online, alla raccolta e valutazione dei dati. Il/la candidato/a dovrebbe avere una conoscenza di base dei metodi delle scienze sociali, dimestichezza con o desiderio di apprendere il funzionamento di un semplice strumento di gestione di questionari online, e interesse per la politica della ricerca.

Lo stage sarà diretto da Roberto Casati con la collaborazione di Riccardo Spezia e di Stefano Zacchiroli. La piattaforma informatica viene messa a disposizione.

Lo stage non è remunerato. Può venir svolto anche a distanza. Si prevede un impegno non continuativo sull’arco di un semestre. Il contributo del/la candidato/a verrà riconosciuto in eventuali pubblicazioni, anche elettroniche, che dovessero risultare dallo stage.

L’Associazione Democratici Parigi è un’associazione di diritto francese (Legge 1901) costituita a sostegno del Circolo parigino del Partito Democratico. Per la partecipazione allo stage proposto non è richiesto nessun tipo di adesione agli scopi e finalità dell’Associazione o del Partito Democratico. Tuttavia i risultati dello stage resteranno di proprietà dell’Associazione Democratici Parigi e potranno essere utilizzati ai fini di articolare una proposta politica in linea con le finalità dell’Associazione.

Per contatti: partitodemocraticoparigi AT gmail PUNTO com

Per favore indicare “Stage ricerca” nell’oggetto della mail.

Chi insulta l’Italia? Una lettera che forse l’Ambasciatore d’Italia in Francia potrebbe scrivere

Cara Libération,

Abbiamo letto con interesse la lettera dell’ambasciatore d’italia Giovanni Caracciolo di Vietri, apparsa con il titolo “Arrêtez de calomnier l’Italie“, del 29.29.2009, in risposta a un articolo apparso sul vostro giornale. L’ambasciatore non vi ha inviato la lettera che ci saremmo aspettati scrivesse. Cerchiamo di formularla:
“Onorevole presidente del Consiglio

Le segnalo la mia notevole preoccupazione di fronte all’immagine dell’Italia all’estero, che non può non avere gravi ripercussioni sulla vita e sul morale dei concittadini che risiedono al di fuori dei confini nazionali. Temo peraltro che alcune delle critiche che la stampa internazionale Le muove siano condivise da molti degli italiani che vivono all’estero, ed è mio dovere segnalarLe questa che forse Lei troverà essere una singolarità.

Onorevole Presidente del Consiglio, lei è l’immagine e la bandiera dell’Italia. I riflettori sono puntati su di Lei. Ci aiuti. Sia all’altezza della sua carica.  Non riceva più prostitute, o quantomeno verifichi che codeste non tengono accesi i registratori nella Sua camera da letto. Dimostri di non essere ricattabile. Non umilii le sedi istituzionali, come invece fa quando usa per scopi pubblici le Sue residenze private, Villa Certosa, Arcore, Palazzo Grazioli. Non mescoli pubblico e privato. Permetta agli Italiani di credere che i ministri del Suo governo stiano cercando di far gli interessi della RAI contro quelli di Mediaset, suo principale concorrente, come dovrebbero. Risponda alle domande che le rivolge la stampa nazionale e internazionale come fa qualsiasi capo di governo in un paese moderno, per evitare di dare dell’Italia un’immagine di paese arretrato. Si assuma le responsabilità di quello che i giornali di proprietà della Sua famiglia dicono contro questo o quel Suo avversario politico, per evitare di dare l’impressione che non è in grado di controllarli (e se non controlla nemmeno il Suoi dipendenti, come governerà il Paese? diranno alcuni). Eviti di nominare suoi ex-dipendenti a incarichi istituzionali. Eviti di dar l’impressione di aver promesso incarichi istituzionali a persone che le hanno fatto un favore, massime un favore sessuale. Cancelli ogni ombra sui procedimenti giudiziari a suo carico rispondendo nelle sedi appropriate, e non creando leggi ad personam. Consideri l’impatto non necessariamente positivo per l’immagine del Paese di inni canori come quelli che accompagnano le sue apparizioni pubbliche e televisive, e che dovrebbero sostenere una sua candidatura al Nobel.

Mi rendo conto, Onorevole Presidente del Consiglio, che la mia richiesta, ancorché incompleta, sia per lei onerosa; ma in quanto Ambasciatore dello Stato che rappresento, vorrei potermi rivolgere a testa alta ai miei colleghi, e anche ai miei concittadini che risiedono in questa terra. Serva il suo alto mandato con onore.”

Resoconto della serata Ingresso Talenti Prime/Controesodo (Massimo Ungaro)

INGRESSO TALENTI

Iniziative per la mobilità europea di ricercatori e professionisti

Lunedì 25 maggio

Mairie XIII arrondissement, 1, place d’Italie – Parigi

Il Partito Democratico di Parigi e l’Associazione Democratici Parigi hanno discusso lunedì due proposte di legge – PRIME e Controesodo – promosse dal PD sul tema dei talenti in fuga, intesi come tutti quei ricercatori e professionisti che vanno all’estero e non ritornano, ma anche come quei “cervelli” stranieri che il nostro paese non sa attirare.

PRIME, scritta da ricercatori europei (tra cui il presidente del PD di Parigi, Riccardo Spezia che ha moderato il dibattito), contiene una serie di misure per facilitare il rientro in Italia di giovani ricercatori all’estero e, nello stesso tempo, cerca di aumentare la capacità del nostro Paese di attrarre ricercatori stranieri. La proposta di legge depositata è firmata da tutti i deputati del PD eletti all’estero, tra cui l’onorevole Laura Garavini che è la prima firmataria e da alcuni membri della nuova generazione eletta in Parlamento alle scorse elezioni. CONTROESODO – TALENTI IN MOVIMENTO è un progetto – composto da cinque proposte di legge, promosso dall’Associazione TrecentoSessanta guidata da Enrico Letta, e ideato da Guglielmo Vaccaro (PD)- che mira a valorizzare il contributo dei “talenti in movimento” favorendone il loro eventuale ritorno e attraendo capitale umano di qualità. Controesodo si declina in attività di promozione di questi temi nel dibattito pubblico nazionale e internazionale nella loro trasposizione normativa, e quella di Parigi è la prima tappa europea. La prima proposta , già depositata in Parlamento, e che ha come primo firmatario Enrico Letta, prevede benefici fiscali per gli italiani che rientrano nel nostro Paese e per le aziende che li assumono.

Dopo il benvenuto di Beatrice Biagini, segretaria del circolo PD di Parigi, il prof. Roberto Casati (CNRS) ha brevemente esposto le iniziative intraprese dal circolo, soffermandosi sui lavori del “Camp” sulla ricerca svolto a Parigi nel dicembre scorso e da lui coordinato. Riunendo una quarantina di ricercatori italiani operanti in diversi paesi d’Europa, il Camp ha formulato 50 proposte per il mondo dell’universita e della ricerca, tra cui in nuce l’idea di PRIME. Casati ha infine sottolineato l’importanza che anche la base sia capace di svolgere una funzione propositiva e che non si limiti solo all’analisi o alla discussione delle tematiche attuali.

L’onorevole Guglielmo Vaccaro (PD), presentando il progetto Controesodo, ha insistito sul carattere bipartisan dell’iniziativa. La proposta del PD infatti ha ottenuto la disponibilità della maggioranza nella commissione lavoro della camera presieduta dall’onorevole Staglia (attualmente sottosegretario al Ministero del Lavoro). Inoltre Vaccaro ha precisato che le proposte di Controesodo hanno un saldo finale positivo per l’erario dato che gli sconti fiscali iniziali sono seguiti da maggiori entrate fiscali. Ci sono quindi buone probabilità che il progetto non si areni in commissione per tutta la legislatura e che venga approvato.

L’onorevole ha in seguito esposto le cinque proposte di legge di Controesodo. La prima è uno sconto fiscale per chi decide di rientrare in Italia. Riguarda i cittadini italiani con meno di 40 anni e che abbiano trascorso almeno due anni all’estero. “Ma – sostiene Vaccaro – il vero problema non è solo la fuga dei cervelli ma anche l’incapacità di attirarne dei nuovi” . A questo proposito serve “Talenti Welcome” che prevede l’assegnazione di borse di studio a figli di emigrati o studenti stranieri meritevoli che decidono di venire a studiare in Italia. La terza proposta “Learn and Back” propone uno scudo fiscale per quei giovani italiani che fanno un esperienza formativa all’estero. Chi invece rimane all’estero puo avvalersi di crediti d’imposta se decide di finanziare e sviluppare attività produttive in Italia. “È come una squadra di calcio che gioca con sei giocatori su undici. Possiamo vincere la partita ? No. Un bel pezzo di Italia che brilla è via. Come sistema paese dobbiamo attivare i meccanismi necessari per farla tornare, perchè la squadra ideale è la migliore possibile” ha detto in conclusione Vaccaro. Interpellato sulle agevolazioni per i visti, Vaccaro conferma che è intenzione dell’opposizione premere per una revisione delle quote della Bossi-Fini perchè non è possibile che in Italia “per ottenere un visto un ingegniere si faccia ore di fila solo perchè è nato a Bangalore e il suo collega inglese no anche se hanno studiato nella stessa università americana”.

Successivamente l’onorevole Laura Garavini (PD) ha presentato la proposta di legge PRIME, nata dal bisogno di internazionalizzare l’università italiana e resa possibile dalla realtà dei circoli PD sparsi in Europa, il che conferma che “è piu che opportuno dare la possibilità alla base di fare delle proposte”. La deputata eletta nella circoscrizione estero spiega che “i risultati di uno studio effettuato dal CENSIS e dall’Ambasciata italiana a Londra mostrano che i ricercatori italiani sono emigrati perche in Italia pativano la mancanza di meritocrazia e trasparenza e la scarsa indipendenza della ricerca”. “Per rispondere a questa necessità insieme di una ventina di ricercatori da tutta Europa coordinati da Riccardo Spezia è stato possibile elaborare PRIME con il quale proponiamo la creazione di una fondazione leggera che abbia l’obbiettivo di attirare cervelli dall’estero e che agisca da sprono per le università italiane” ha aggiunto la Garavini.

La deputata ha illustrato i punti chiave della proposta. La fondazione PRIME assegna borse di ricerca in base a criteri meritocratici per ricercatori junior (250.000 euro annui) e senior (400.000 euro) che li possono gestire in piena autonomia. Le università sono incentivate a partecipare e ad assumere a tempo pieno il ricercatore borsista tramite un beneficio diretto, un overhead, del 10% del valore del progetto. Per provvedere ai grandi limiti di finanziamento delle università italiane la proposta prevede che le università possano diventare soci della fondazione, oltre a CNR, università e alumni PRIME, anche soggetti privati attraverso il pagamento di una quota fissa. Inoltre l’assegnazione delle borse non avviene per concorso ma tramite una valutazione ad hoc del comitato scientifico composto da scienziati di alto livello e per la maggior parte stranieri in modo da evitare “inquinamenti baronali”. Nel corso della riunione la Garavini ha evidenziato come questa fosse stata la condizione sine qua non dei ricercatori.

“PRIME può rappresentare uno strumento per dare un impulso al sistema universitario e produttivo italiano introducendo delle pratiche meritocratiche, valorizzando i ricercatori con strumenti concreti per permettere di produrre brevetti. Infatti oggi l’Italia registra solo il 3,4% dei brevetti di tutta Europa mentre la Germania rappresenta il 19.6% del totale” ha concluso la Garavini. Riccardo Spezia ha poi aggiunto che l’assenza di requisiti minimi di partecipazione alla fondazione serve ad evitare di fornire argomenti di ostruzionismo alla maggioranza. “Ma le speranze sono poche” ha detto il presidente dell’associazione democratici Parigi indicando il ruolo marginale svolto dal Parlamento che “in un anno ha approvato solo sette proposte di legge – tra le quali il famoso Lodo Alfano – mentre per il resto ha solo convertito decreti legge presentati dal governo”.

Maurizio Chiocchetti ha concluso con una riflessione sul piano politico generale e si è chiesto come rimettere al centro del dibattito politico la questione della fuga dei talenti. In questo senso Il responsabile PD per gli italiani nel mondo ha auspicato un appuntamento di rilievo in autunno in Italia. “Ogni anno – ha continuato Chiocchetti – 395.000 laureati italiani partono all’estero, mentre solo 57.500 laureati stranieri vengono in Italia” il che non è una sopresa “dato che l’Italia spende solo lo 0.9% per la ricerca mentre il trattato di Lisbona sancisce la soglia del 3%”. Durante la riunione Chiocchetti ha deplorato il taglio dei fondi per i corsi di lingua italiana all’estero – frequentati da piu di 700.000 ragazzi figli di emigrati – decisi dal governo e ha in fine denunciato l’Italia di Tremonti che sembra mettere “le motovedette anche contro i laureati”.

Parigi, Mercoledi 27 Maggio

25 maggio 2009: Incontro su Prime e Controesodo

Progetto grafico: Goffredo Puccetti

Scarica e diffondi il PDF del Volantino per il 25 maggio: VOLANTINO25maggio21-1.pdf

Potete trovare i dettagli su Prime e Controesodo online.

Altri materiali preparatori:

– due rapporti della fondazione Rodolfo De Benedetti che saranno presentati sabato a Pisa in un convegno sul Brain Drain http://www.frdb.org/scheda.php?id=1&doc_pk=10992
– un lettera sullo stato dell’Università firmata tra gli altri da Piero Graglia, candidato PD alle europee http://www.pierograglia.eu/wp-content/uploads/2009/05/gdl_unimi.pdf

Proposta Fedi 2190 sulla valorizzazione dei ricercatori italiani all’estero

La presentazione di PRIME: un risultato del PD Parigi

Riccardo Spezia del PD Parigi e alcuni propotori del progetto PRIME

Riccardo Spezia del PD Parigi e alcuni propotori del progetto PRIME

http://www.garavini.eu/prime/documenti/dettagli_legge.htm

“Nel disegno di legge, depositato il 24 marzo scorso, sono contenute una serie di misure per facilitare il rientro in Italia di giovani ricercatori all’estero e, nello stesso tempo, cercare di aumentare la capacità del nostro Paese di attrarre ricercatori stranieri. Una scommessa che nasce da un viaggio fra i connazionali che sono stati costretti ad emigrare non solo per proseguire il proprio percorso di alta formazione, ma per realizzare il sogno di una carriera accademica che li lega poi all’Università straniera che li ospita, a condizioni che nessuno oggi declinerebbe per il rientro in Italia.”

“La proposta di legge racchiude in sintesi una summadelle buona pratiche che vengono oggi utilizzate in Europa per fare ricerca – prosegue Garavini – e che sono state segnalate dai 20 ricercatori che hanno collaborato alla realizzazione del progetto di legge, sotto il coordinamento di Riccardo Spezia, oggi attivo al CNRS di Parigi. Il fatto che la proposta, seppur ancora non discussa con la maggioranza, abbia già trovato il sostegno dei giovani parlamentari (i deputati 40enni), in particolare del capogruppo del Pd nella Commissione Politiche dell’Unione Europea Sandro Gozi, ci lascia ben sperare in una sua estesa e pronta approvazione”.

Ci piacerebbe se il nostro lavoro per PRIME potesse venir considerato come uno spunto, uno stimolo ad agire da parte di altri circoli del PD. Non fermiamoci a commentare l’attualità, non lasciamoci ingabbiare dalle alleanze, dai nomi, ma facciamo proposte e cerchiamo di condurle in porto.

Abruzzo: ricostruire in legno?

Nella puntata di Ballaro’ del 7 aprile 2009 sul terremoto, l’imprenditrice Luisa Todini ha detto una cosa che è passata del tutto inosservata: Le case di legno resistono maggiormente ai terremoti.

Segnaliamo il video

Sempre su questo prototipo, il sito dei Lavori Pubblici.
Il PD nazionale potrebbe chiedere che nelle linee guida per la ricostruzione si preveda di dedicare una quota consistente alle costruzioni antisismiche in legno?
Note:

In onda martedì 7 aprile 2009 alle 21.05

http://www.ballaro.rai.it/category/0,1067207,1067011-1084926,00.html

Il Lotto batte l’evasione fiscale? Una proposta per il legislatore

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Da paesi come Taiwan un’idea semplice che potrebbe far breccia in Italia. Siete  lavoratori dipendenti, tassati obbligatoriamente con la ritenuta d’acconto. Andate al bar dove vedete che lo scontrino fiscale è un optional. Nonostante la cosa vi sembri ingiusta (in questo preciso momento state pagando le tasse al posto del proprietario del bar, e non capite perché dovete fargli questa cortesia) siete troppo timidi per protestare o anche per richiedere il vostro scontrino.

A Taiwan la cosa è risolta così (segnalazione di Francesco Avvisati): su ogni scontrino fiscale è stampato un numero generato da un sistema come quelli del Lotto. Pagate, vi viene dato lo scontrino, e automaticamente vi ritrovate con un biglietto della lotteria! Ogni mese il Governo pubblica una pagina di giornale fitta di numeri vincenti. Se il vostro scontrino ha un numero vincente, incassate tra cinque e duecento dollari (che vi dà direttamente l’esercente da cui avete acquistato).

Chi non richiederebbe lo scontrino, in un paese dove si paga per giocare al lotto?

http://www.marginalrevolution.com/marginalrevolution/2009/03/the-taiwanese-war-against-tax-evasion.html

Una richesta alla Direzione del PD: Posizione netta sul caso Englaro

Il Governo italiano ha ieri varato un Decreto Legge volto a impedire la procedura di interruzione dell’alimentazione a Eluana Englaro. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva segnalato il suo disaccordo in nome “del fondamentale principio della distinzione e del reciproco rispetto tra poteri e organi dello Stato”, che “non consente di disattendere la soluzione che per esso è stata individuata da una decisione giudiziaria definitiva sulla base di principi, anche costituzionali, desumibili dall’ordinamento giuridico vigente” (Vedi Lettera di Napolitano.). Il Governo ha deciso di ignorare la lettera del Presidente della Repubblica e di dar comunque via libera al provvedimento.

In merito all’azione del Governo, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dichiarato, tra le altre cose, che “”Se il Capo dello Stato decidesse di caricarsi della responsabilità di una vita, e considerasse di non firmare il decreto inviteremo il Parlamento a riunirsi ad horas e approvare in 2-3 giorni una legge che anticipi la legge già all’esame delle Camere, che contiene questa norma”, esplicitamente offendendo il Presidente Napolitano equiparando la sua azione a un’omissione di soccorso. Ha inoltre asserito che tra i motivi che ispirano la sua azione c’è il seguente:  la Englaro è “una persona che potrebbe anche avere un figlio”. (Vedi Dichiarazioni di Berlusconi.)

I membri del Circolo di Parigi del Partito Democratico e l’Associazione Democratici Parigi, di fronte alle gravissime ed irresponsabili azioni e parole del Presidente del Consiglio e del Governo da lui diretto, chiedono con forza alla Direzione Nazionale di assumere le seguenti iniziative:

1. Prendere una posizione netta e inequivoca sul caso di Eluana Englaro, riconoscendo la validità giuridica e il buon fondamento morale delle decisioni di giustizia. Se per caso ci fossero ancora indecisioni nel PD, proporre una mozione alla Direzione, con il vincolo di attenersi al risultato del voto per tutti i parlamentari del PD.

2. Censurare l’operato del Governo sullo strappo istituzionale e indicare la volontà chiara di non procedere a nessun dialogo istituzionale se non vengono prima offerti segnali inequivocabili di rispetto delle prassi istituzionali e dei principi della Costituzione. In particolare presentare le proprie scuse formali al Presidente Napolitano.

3. Richiedere le scuse formali e ufficiali del Presidente del Consiglio a tutte le donne italiane, offese dalle parole sventate e inaccettabili che mostrano di considerare la donna come semplice portatore di figli a prescindere dalla propria volontà di averne, parole tanto più gravi in quanto riferite all’esempio dolorosissimo di Eluana Englaro.

4. Proporre che il padre di Eluana, Beppino Englaro, sia nominato per la Medaglia al Merito Civile della Repubblica Italiana per la sua coraggiosa battaglia civile.

I Democratici Parigi