Il Lotto batte l’evasione fiscale? Una proposta per il legislatore

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Da paesi come Taiwan un’idea semplice che potrebbe far breccia in Italia. Siete  lavoratori dipendenti, tassati obbligatoriamente con la ritenuta d’acconto. Andate al bar dove vedete che lo scontrino fiscale è un optional. Nonostante la cosa vi sembri ingiusta (in questo preciso momento state pagando le tasse al posto del proprietario del bar, e non capite perché dovete fargli questa cortesia) siete troppo timidi per protestare o anche per richiedere il vostro scontrino.

A Taiwan la cosa è risolta così (segnalazione di Francesco Avvisati): su ogni scontrino fiscale è stampato un numero generato da un sistema come quelli del Lotto. Pagate, vi viene dato lo scontrino, e automaticamente vi ritrovate con un biglietto della lotteria! Ogni mese il Governo pubblica una pagina di giornale fitta di numeri vincenti. Se il vostro scontrino ha un numero vincente, incassate tra cinque e duecento dollari (che vi dà direttamente l’esercente da cui avete acquistato).

Chi non richiederebbe lo scontrino, in un paese dove si paga per giocare al lotto?

http://www.marginalrevolution.com/marginalrevolution/2009/03/the-taiwanese-war-against-tax-evasion.html

28 marzo: Carovana PD a Parigi, Proposte e fatti per uscire dalla crisi


Il Circolo PD Parigi e l’Associazione Democratici Parigi organizzano per il 28 marzo un incontro con:

Gianni Cuperlo, parlamentare PD
Ivan Scalfarotto, membro assemblea costituente PD
Pippo Civati, consigliere regionale PD Lombardia

L’incontro si inserisce nel percorso della Carovana per il PD (http://www.facebook.com/group.php?gid=123990495651#/board.php?uid=123990495651). La Carovana è un’iniziativa nata da alcuni circoli di base e sta facendo il giro d’Italia nel tentativo di stimolare il rinnovamento dei metodi e la circolazione di nuove competenze all’interno del Partito Democratico.

Abbiamo invitato alcuni dei suoi creatori a Parigi insieme a Gianni Cuperlo e abbiamo deciso di dedicare questa tappa alla crisi.

La formula è quella di presentare l’incontro e gli invitati e lasciare quindi la parola al pubblico, cercando di ascoltare il più possibile. Ognuno è invitato a partecipare con interventi brevi in modo da dare spazio a tutti. E tutti sono invitati a parlare.

L’incontro si terrà Sabato 28 marzo dalle 18 alle 20 nei locali della Mairie del 13° al n° 1 di Place d’Italie (M° Place d’Italie, linee 5, 6, 7)

L’illuminazione di una laica visionaria (Cecilia Resio)

Non dico che non ci avessi mai pensato, ma ci avevo pensato e basta, non era avvenuto il miracolo.
Poi mi è apparso.

E l’ho ascoltato e mi è piaciuto farlo, risentire le sue parole, la sua voce pacata e il modo chiaro e garbato
di esporre le proprie idee, manifestare i suoi dubbi, condividere le comuni inquietudini.
Romano Prodi mi ha convinta, così come talvolta non lo ha saputo fare,
così come a volte mi ha fatto ritornare sui miei passi, sulle mie incertezze.
Ho pensato che invece di gettarla, la spugna, la userò per cancellare vecchi errori,
disegni che erano abbozzi, brutti voti.

Presente, da oggi voglio essere presente.
E magari anche contagiosa col mio ottimismo, la mia energia.

Perché voglio dare un contributo, anche piccolo, ad aiutare lo Stivale a dare un calcio allo scoraggiamento,
alla rinuncia a lottare. Voglio essere positiva e smetterla di bere da un bicchiere mezzo vuoto.
Ringrazio Beatrice Biagini per aver colto la mia urgenza ad aderire al Partito,
per avermi offerto un caffé e per avermi offerto l’occasione di scrivere queste poche righe.
Ben trovati, tutti quanti.
Se volete rivedervi la puntata di Che tempo che fa con l’intervista di Prodi cliccate qui
http://www.youtube.com/watch?v=1tr8QOO8k68

Cecilia Resio

Un saluto a Ilaria

Ilaria La Commare, una delle fondatrici del nostro circolo, ha scelto di lasciarci martedi’ 17 marzo.

Gli amici di Ilaria

vi invitano a

un momento di raccoglimento in sua memoria

sabato 21 marzo alle ore 18:30

in contemporanea a Roma e a Parigi

Roma: Cuntrastamu – via Agostino Bertani, 5 a Roma, dalle 18,30

Parigi: La libreria 89, r Fbg Poissonnière 75009 Paris

Chi vuole potrà leggere un testo di Ilaria o un messaggio da condividere che sarà scritto su un libro che consegneremo alla famiglia, sia a Roma che a Parigi

Si ringraziano: La libreria, Cuntrastamu, Cafebabel.com

La riunione dei circoli e l'”agenda di Ispra”: che la direzione ci ascolti

Assemblea Circoli

In calce a questo post trovate un post di Paolo Marsili del circolo di Ispra del PD, che riguarda la riunione dei circoli a Roma il 21 di marzo 2009. Lo riprendiamo con piacere perché dice cose cui vorremmo che la Direzione ponesse la massima attenzione.

Mi sembra cosi’ importante che tanto per inventarsi uno slogan parlerei dell'”agenda di Ispra”.

Non so nel vostro lavoro, ma nel mio le riunioni importanti si organizzano con mesi, anni di anticipo. Si chiariscono i processi decisionali. Si stabilisce un ordine del giorno. Del meeting del 21 – da non sottovalutare, è l’unico spiraglio che sembra venir dato ai Circoli – invece si sa soltanto che il nostro circolo avrà sette minuti di tempo di parola. Non abbiamo nessuna idea del ruolo di questa comunicazione; quali effetti ci si aspetta che abbia? Le nostre proposte verranno registrate da qualcuno?

Ditemi quello che vi pare, tutto questo è dilettantesco, a dir bene, e in malafede a pensar male.

E farei anche notare che è vero che noi siamo diversi in quanto Berlusconi ci mette i soldi, come dice il circolo di Ispra; ma non va affatto sottovalutato il fatto che ha messo nel partito suo dei manager.  Ovvero gente che sa che cos’è la riunione del lunedi’ mattina. Ci piace, non ci piace, ma questa è la concorrenza: gente che sa come funziona il lavoro organizzato. Il nostro partito non è, ci mancherebbe, né lo vogliamo, un partito azienda, ma a nessuno di noi va di perder tempo e vedere intelligenza e azione vanificate per la disorganizzazione.

L’agenda di Ispra è questo: il partito non dev’essere gestito in modo dilettantesco. Il 21 sarà importantissimo muoversi a lato della kermesse assembleare per ottenere il massimo di scambi orizzontali con gli altri circoli.

Roberto Casati

Caro segretario Franceschini,

ho reperito quasi per caso la notizia che sabato prossimo si terrà  l’assemblea nazionale dei circoli PD.

Bene è una bella e importante iniziativa che ho scoperto sul sito nazionale del PD, ma per la quale non è venuta al nostro Circolo Aziendale PD-ISPRA alcuna segnalazione dalle strutture (o presunte tali) di Partito.

Ma allora mi domando ancora una volta: dove sta il Partito?

Ma i responsabili dell’organizzazione del Partito che cosa organizzano se per un evento importante come l’Assemblea Nazionale dei circoli PD non riescono a dare il giusto e necessario risalto?

Ma come si pensa di andare alle elezioni per il parlamento europeo se si continua a mortificare la base che sta tra la gente? Ma abbiamo proprio uno spirito suicida?

Il recente cambio al vertice del PD, al di là dei buoni/ottimi spunti che hanno finalmente messo in difficoltà il governo Berlusconi, che ripercussioni sta avendo sul piano interno del Partito?

Dove sono andati a finire i buoni propositi per un rinnovato rapporto con la base?

Dobbiamo forse risolvere ancora la questione del partito leggero e dell’esistenza o meno dei circoli territoriali e di quelli aziendali?

Sul sito ho cercato l’agenda dei lavori. Ciò che ho trovato è che si comincia alle ore 10:00 e si finisce alle ore 17:00. Di cosa si parlerà non si sa!

Agire in questo modo significa rendere impossibile la partecipazione della base.  Significa letteralmente respingere e annullare quel movimento costituito dai milioni di cittadini che sono andati alle primarie e, per ultimo, alla manifestazione del 25 ottobre 2008. Significa sprecare tanta energia, quella della parte migliore della nostra società. Significa volere e fare un partito sul modello del PDL senza sapere che quel modello funzionerà per il PDL solo fino a quando ci sarà un padrone e signore che con i suoi soldi e i suoi mezzi mediatici potrà disporre  di un potere mai visto in una democrazia occidentale.

Noi del PD non abbiamo e non vogliamo avere un padrone.

Noi ci siamo ripromessi di cambiare in meglio questa società.

Noi vogliamo un partito che sia della gente e tra la gente. Un partito popolare che trae la sua proposta politica dalla realtà vissuta e dai problemi dei cittadini collegando le soluzioni ai principi della equità sociale, del rispetto della persona, della solidarietà, dell’inclusione sociale, dello sviluppo, della tutela ambientale ….  in una ottica rigorosamente riformista.

Ma un partito di questo genere non può prescindere da un rapporto strettissimo  con la base, con la sua base.

E allora qui ritorno all’organizzazione che non c’è e che a questo punto assume una valenza politica che ha una drammatica ricaduta sulla “natura” del PD. Su quello che si vuole sia il PD.

Ebbene carissimi dobbiamo darci una mossa e uscire dalle secche di questo grande malinteso.

E’ ora che il partito a tutti i livelli, ma in particolare in quelli più alti, su questo punto prenda una posizione definitiva e poi, soprattutto, agisca di conseguenza.

Io sono disposto a combattere questa battaglia in ogni contesto nel quale posso accedere.

Voglio che il mio Partito si organizzi seriamente perché l’organizzazione non è solo il tramite ineludibile che permettere l’indispensabile osmosi di idee, progetti e di energie tra la base e il vertice, ma è l’elemento fondamentale attraverso il quale la discussione politica interna si sviluppa in modo ordinato e fattivo. E’  in ultima analisi una condizione necessaria per la formazione, definizione e confronto democratico delle proposte politiche .

Per questo, ripeto, lotterò per quanto saprò e potrò  e invito tutti democratici a lottare a non rinunciare al sogno che tutti abbiamo associato alla nascita del PD.

Caro segretario ti prego volgi lo sguardo all’organizzazione e fai qualcosa di più e al più presto perché così, temo, non si va da nessuna parte.

Ti auguro di cuore un grande in bocca al lupo!

Paolo Marsili

Coord. Circolo PD-ISPRA

Una parabola laica (Elena Pasquinelli)

Un uomo va dal legislatore e gli dice: senta per me la vita è un dono di cui io non posso disporre, un qualcosa di molto superiore alla piccolezza della mia condizione umana; sono preoccupato perché il giorno in cui la mia capacità di esercitare la mia volontà e anche la mia coscienza venissero a mancare, ovrrei veder rispettata questa mia profonda convinzione. Che la vita non è mia e non ne posso decidere, essa mi sarà tolta o data da Colui che questa vita regge.

Il legislatore pone delle domande: mi scusi ma se la sua vita è indisponibile, noi cosa possiamo fare per aiutarla? Cosa preferisce che facciamo nel caso di una malattia grave: non vuole essere curato, perché la sua vita dipende dal suo Dio?

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Voto degli italiani all’estero

Una nota da “Inform”

“Gli elettori italiani residenti nei Paesi membri dell’Unione Europea possono votare per l’elezione dei rappresentanti del Paese dove risiedono, oppure, in alternativa, per l’elezione dei rappresentanti italiani.

Anche chi si trova in un Paese UE per motivi di studio o di lavoro può votare per i rappresentanti italiani, presentando all’Ufficio consolare di riferimento, entro il 19 marzo, apposita domanda al proprio Comune italiano di residenza.

L’elezione dei membri italiani del Parlamento Europeo avrà luogo, nei Paesi UE, il 5 e il 6 giugno 2009 (mentre in Italia il 6 e il 7 giugno), presso la sezione istituita dall’Ambasciata/Consolato di riferimento.

Se si rientra nelle categorie di cui sopra, l’elettore riceverà a casa, da parte del Ministero dell’Interno italiano, il certificato elettorale con l’indicazione della sezione presso la quale votare, della data e dell’orario delle votazioni. Qualora non si dovesse ricevere il certificato elettorale, si potrà contattare l’Ufficio consolare competente per verificare la propria posizione elettorale, ed eventualmente richiedere il certificato sostitutivo. Per conoscere l’ubicazione della propria sezione sezione, si potrà anche consultare il sito della sede diplomatico-consolare di riferimento.

Se invece l’elettore desidera votare in Italia pur essendo residente in un Paese UE, deve farne esplicita richiesta, entro il giorno precedente le elezioni in Italia, al Sindaco del Comune italiano di ultima residenza.

E’ vietato il doppio voto: pertanto se l’elettore vota presso le sezioni istituite all’estero non potrà farlo presso quelle presenti in Italia, e viceversa.

Il cittadino italiano temporaneamente in un Paese extra-UE – come militare o appartenente a forze di polizia in missione internazionale [1]; come dipendente di amministrazioni pubbliche per motivi di servizio [2]; come professore universitario o suo familiare convivente [3] – potrà votare per i rappresentanti italiani al Parlamento Europeo, esprimendo il suo voto per corrispondenza.

La procedura da seguire dipende dalla categoria di cui fa parte: se è un militare o un dipendente pubblico, dovrà trasmettere una dichiarazione al comando o amministrazione di appartenenza, entro il 3 maggio; se è un professore universitario, dovrà trasmettere la dichiarazione direttamente all’Ambasciata/Consolato di riferimento unitamente alla dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà. I familiari conviventi dovranno presentare anche la dichiarazione sostitutiva relativa allo stato di familiare convivente.

Per ulteriori informazioni, si può scrivere all’indirizzo di posta elettronica votoestero09.europee@esteri.it

[1]Appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia temporaneamente fuori dal territorio dell’Unione europea in quanto impegnati nello svolgimento di missioni internazionali.

[2]Dipendenti di Amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome, temporaneamente fuori dal territorio dell’Unione europea per motivi di servizio, qualora la durata prevista della loro permanenza all’estero, secondo quanto attestato dall’Amministrazione di appartenenza, sia superiore a tre mesi, nonché, qualora non iscritti alle anagrafi dei cittadini italiani residenti all’estero, i loro familiari conviventi.

[3]Professori universitari, ordinari ed associati, ricercatori e professori aggregati, di cui all’articolo 1, comma 10, della legge 4 novembre 2005, n. 230, che si trovano in servizio fuori dal territorio dell’Unione europea presso istituti universitari e di ricerca per una durata complessiva all’estero di almeno sei mesi e che, alla data del decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi, si trovano all’estero da almeno tre mesi, nonché, qualora non iscritti nelle anagrafi dei cittadini italiani all’estero, i loro familiari conviventi. (Inform)”

Riunione PD parigi 6 marzo 2008 ore 21 (dopo conferenza di Franco Prodi sul cambiamento climatico alle 18:30)

Alle 21:00 presso la sede Acli di Rue Georges Eastman n. 6 nel 13° riunione del circolo di Parigi dedicata al seguente ordine del giorno:

  • segreteria Franceschini: la proposta del PD Parigi
  • scadenze elettorali : amministrative, europee e referendum
  • trasperenza e democrazia interna: sintesi del gruppo di lavoro
  • scuola estiva PD Europeo
  • manifestazione 28 marzo: Carovana
  • varie ed eventuali

Ricordiamo inoltre, nella stessa data:

Il 6 Marzo 2009 alle ore 18:30, nella sala Fer à Cheval della Marie del XIII Arr. a Parigi, si terra’ un incontro con Franco Prodi , professore ordinario di fisica dell’atmosfera all’Università di Ferrara, sul tema:

Cambiamenti climatici: cause naturali e cause antropiche

In un contesto in cui media e politica si impossessano del tema del riscaldamento del pianeta alimentando confusioni sulle basi oggettive della discussione, l’incontro si propone di fare chiarezza, dando gli elementi di base per orientarsi e rivendicando il primato della conoscenza scientifica.
Partendo dal “sistema clima”, descritto nelle sue fondamenta fisiche, la presentazione descriverà i grandi cicli climatici del passato e la variazione del riscaldamento negli ultimi due secoli del clima storico, presentando gli aspetti che ancora devono essere approfonditi per arrivare ad una conoscenza che permetta la previsione degli andamenti futuri.



In occasione delle manifestazioni sarà possibile ritirare la tessera.