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locandina

Sergio Staino (celebre umorista, fumettista, vignettista, regista, giornalista, insomma tante cose) verrà presto a trovarci, a Parigi.  Ne siamo felici. Ne approfitteremo per parlare di tante cose. Satira, informazione, politica, cultura, Parigi, l’Italia.

COMUNICATO STAMPA Circoli PD estero sulle modifiche alla legge elettorale per la Circoscrizione estero

“L’emendamento alla riforma della Legge elettorale, che introduce la possibilità di candidare nella Circoscrizione estero cittadini italiani residenti in Italia mentre nega agli iscritti all’AIRE di candidarsi nel nostro Paese, costituisce una palese discriminazione tra cittadini e potrebbe configurare una eccezione di incostituzionalità”. È quanto dichiarano in una nota congiunta i segretari dei Circoli del Partito Democratico nelle ripartizioni dell’America Settentrionale e Centrale, Europa e America Meridionale.

“Questa norma contraddice le ragioni etiche, politiche ed economiche e le lunghe battaglie che hanno portato alla modifica costituzionale approvata il 17 gennaio del 2000, con l’istituzione della circoscrizione estero e l’assicurazione dell’effettività dell’esercizio del pieno diritto di voto dei cittadini residenti all’estero al fine di una loro rappresentanza diretta”. I firmatari proseguono “Il rischio è di veder catapultare nelle ripartizioni estere dei candidati senza alcuna conoscenza delle realtà, delle problematiche, delle potenzialità del territorio e delle comunità, con cui non potranno aprire un dialogo fruttuoso poiché non vivono in loco. Non vorremmo che una parte dei 18 seggi attribuiti alla Circoscrizione estero sia riservata a coloro che, per diverse ragioni, non possono essere candidati in Italia”.

 “Da parte nostra dichiariamo ” proseguono, “ che in questo modo si svilisce il lavoro di noi Segretari del PD all’estero e non si valorizzano le esperienze, le attività e il contributo politico e sociale che i nostri Circoli mettono in campo ogni giorno, con impegno e senso di responsabilità nelle aree di nostro riferimento.”

“Siamo pertanto convinti” concludono, “che introdurre una tale inaccettabile disparità nei diritti politici proprio alle porte delle elezioni non incoraggi i tanti volontari e iscritti che dedicano il loro  tempo a beneficio del PD. ”

Appello sullo IUS SOLI dei Circoli PD Estero

Chi come noi e come tanti altri vive nel proprio quotidiano l’emigrazione, anche quella moderna ed europea, sente quanto la certezza dei diritti di cittadinanza sia un diritto fondamentale per l’uomo ed un valore fondante dello Stato di diritto.

Come militanti del PD in Europa e nel mondo siamo abituati a confrontarci con le diverse realtà dei Paesi che ci ospitano, con le diverse culture che ci accolgono. In queste, entriamo, ci integriamo – noi, e con noi i nostri figli, le nostre famiglie. In alcuni Paesi, lo ius soli o lo ius culturae è già una realtà, i figli a differenza dei genitori sono cittadini a tutti gli effetti dei Paesi dove risiedono. Una condizione non da poco, che non li fa sentire diversi né stranieri nel Paese in cui vivono.

L’emigrazione italiana, come tante altre, ha vissuto nella storia pagine tristi e piene di discriminazione, che hanno coinvolto anche e soprattutto i bambini.
Ecco, solo per questo, noi Italiani nel mondo, vecchi e nuovi, chiediamo che la storia non si ripeta, che l’Italia impari dall’esperienza dei suoi figli nel mondo ad integrare e sentire come figli i nuovi Italiani.
Per questo, chiediamo al Governo ed al PD di riportare in aula lo #iussoli perché il Parlamento possa provare a trovare una maggioranza per approvarlo, innescando nel Paese un dibattito serio su milioni di cittadini che vivono come tutti gli Italiani le gioie, i dolori, le speranze del nostro Paese, che hanno eletto a casa e che i loro figli sentono come Patria.

Tenerlo fermo appare come un atto di paura, che non possiamo permetterci: Noi siamo il PD, il Partito che ha assunto la responsabilità di Governare questo Paese, ma anche di arginare i populismi e le destre.
Dobbiamo avere il coraggio di spiegare al Paese un passaggio fondamentale per l'integrazione di cui tanto parliamo.
Non farlo non fa onore al Paese ed alla nostra storia di democratici e progressisti, ma soprattutto di migranti!