di Elena Pasquinelli
Si è suicidata una donna, Roberta Tatafiore (articolo).
Forse alcuni di voi la ricordano come un’esponente delle voci femminili in Italia, se si puo’ ancora dire: femministe.
Ecco quello che scriveva in febbraio, alla luce del caso Englaro:
A corpo freddo (di Eluana) e a mente raggelata (la mia) mi interrogo sulle ragioni dell’esito paradossale del cosiddetto Caso Englaro : il padre di Eluana è riuscito sì a liberare sua figlia da una vita-non vita (e in questo gli va tutta la mia solidarietà), ma a un prezzo molto alto: avremo la legge peggiore che esista al mondo sulle volontà di fine vita, malgrado la grande mobilitazione di tante teste competenti e intelligenti e dei sempre generosi Radicali per far sì che ciò non avvenga. A meno di clamorosi cambiamenti durante l‘iter accelerato della legge, dopo la legge la libertà di donne e uomini farà un passo indietro altrettanto clamoroso. La vittoria del padre di Eluana per sua figlia, sancita dai tribunali, si rovescerà in una sconfitta per tutti – sancita dal parlamento. Una vittoria di Pirro, politicamente parlando.