Le 27 janvier, mobilisés pour dire «oui, pour l’égalité»

Mariage pour tous

Le 27 janvier, mobilisés pour dire «oui, pour l’égalité»

Le Parti socialiste apporte son soutien à l’initiative des organisateurs de la manifestation du 27 janvier en faveur du mariage pour tous. Pour défendre ce projet de loi, à la fois porteur de plus de liberté, d’égalité républicaine entre citoyens, mais aussi pour plus de protection et de sécurité juridique pour les familles homoparentales d’ores et déjà existantes.

Comme l’a rappelé David Assouline, porte-parole du PS, les opposants de droite au mariage pour tous ont réussi une chose, lors de la manifestation du 13 janvier : leur mariage avec l’extrême-droite contre l’égalité.

Alors mobilisons-nous à Paris :

dimanche 27 janvier
à partir de 14h 
place Denfert-Rochereau 
pour marcher ensemble vers la Bastille et défendre l’engagement 31 du président de la République.

http://www.parti-socialiste.fr/articles/le-27-janvier-mobilises-pour-dire-oui-pour-legalite

Elezioni 2013: Incontro alla Maison de l’Europe il 12 febbraio ore 18h30

Il PD Parigi vi invita ad iscrivervi al seminario che si terrà il 12 febbario alle 18h30 sulle elezioni italiane:

L’IRIS et la Maison de l’Europe ont le plaisir de vous convier à participer à la conférence-débat :

L’ITALIE VERS LA 3EME REPUBLIQUE ?

Mardi 12 février, 18H30, Maison de l’Europe
(35-37 rue des Francs-Bourgeois – 75004 Paris)

Conférence-débat organisée en partenariat avec la Maison de l’Europe autour de Marc LAZAR, professeur des universités à Sciences Po, Fabio LIBERTI, directeur de recherche à l’IRIS et Alberto TOSCANO, journaliste italien, président du Club de la presse européenne de Paris.

Le débat sera animé par Didier BILLION, directeur adjoint de l’IRIS.

Les 24 et 25 février les italiens sont appelés aux urnes pour les élections législatives qui pourraient sonner la fin d’une époque. Si l’arrivée au pouvoir de S. Berlusconi en 1994 a fait naitre celle qui est communément appelée la 2ème République italienne, marquée par le bipolarisme et dominée par la figure du « Cavaliere », ce scrutin de 2013 pourrait bien annoncer la fin de son emprise sur la vie politique italienne. Mais l’éternel Berlusconi a-t-il vraiment épuisé tous les recours ? Le Professeur Monti, qui après avoir conduit un gouvernement technique un an durant, a décidé de prendre la tête d’une coalition centriste. Pourra-t-il se maintenir au pouvoir ou bien devra-t-il céder son fauteuil à P. Bersani, le leader du Parti Démocrate et grand favori des sondages ? Et le Mouvement 5 Etoiles de l’humoriste Beppe Grillo réussira-t-il une percée spectaculaire ?
Les marchés financiers et les chancelleries européennes regardent avec espoir et inquiétude ce scrutin décisif pour l’avenir de l’euro et se demandent, au terme d’une campagne où il est beaucoup question d’Europe, d’austérité et de germanophobie, s’ils pourront compter sur l’Italie, membre fondateur de l’Union, pour la refonte à venir des institutions européennes.

Nous vous remercions de bien vouloir confirmer votre présence en cliquant sur le lien suivant : INSCRIPTION
(inscription obligatoire, dans la limite des places disponibles)

Elezioni 2013

Care amiche, cari amici, care compagne, cari compagni,

con il discorso all’Ambra Jovinelli di giovedì scorso Pierluigi Bersani ha aperto la campagna elettorale del Partito Democratico. Parole che hanno chiaramente illustrato le priorità sociali e politiche del Partito Democratico e che l’Italia potrà essere cambiata se gli elettori daranno la forza al nostro partito per governare il paese nella prossima legislatura. Un’Italia che dovrà guardare al Bene Comune e non alle individualità, e sarà questo il cambiamento vero, l’impegno vero, che servirà per fare uscire l’Italia dai vortici del personalismo (di destra, di centro e di sinistra), del qualunquismo (sono proprio di queste ore le dichiarazioni inaccettabili di chi vuole ‘eliminare’ i sindacati) e del movimentismo (che sotto la falsa coperta di giusti principi non fa altro che distruggere per nulla costruire). Per questo noi dovremmo essere orgogliosi di essere militanti di un partito che ha avuto la forza e la capacità di respingere queste facili tentazioni e ha intrapreso la difficile, ma unica e seria, strada della responsabilità e della verità. L’unica strada che porta alla vera giustizia sociale base di una società giusta, libera, democratica. Tre attributi che non si possono pensare separati, ma che hanno bisogno l’uno dell’altro per potersi realizzare. Non ci sono scorciatoie.

« L’Italia Giusta » è non a caso il primo slogan della campagna elettorale del Partito. E noi possiamo oggi avere, come è stato detto proprio sul palco dell’Ambra Jovinelli, «l’orgoglio di dire che votare il partito democratico significa votare il cambiamento ». E, come ha detto Bersani, « questa campagna deve avviare alla ricostruzione morale ed economica del paese ».
Ma perché tutto ciò sia possibile, perché il Partito Democratico possa avere la giusta e massima affermazione elettorale, è necessario che ora anche noi facciamo la nostra parte : sostenere al meglio delle nostre possibilità, anzi oltre queste, il Partito Democratico qui a Parigi, nei luoghi di lavoro, nelle associazioni, nei luoghi che frequentiamo, ovunque possiamo incontrare nostri connazionali e a cui possiamo trasmettere i valori politici che il partito vuole portare nel parlamento italiano. Per gli italiani che vivono in Italia ma anche per noi italiani nel Mondo. E’ quindi il momento per tutte le donne e gli uomini che, iscritti o simpatizzanti, vogliano contribuire a questa campagna elettorale, chiaramente e nettamente per il Partito, di manifestarsi.

Noi del PD Parigi, nella particolarità di una vita politica tra gli italiani all’estero, sosterremo e aiuteremo nella campagna elettorale tutti i candidati alla camera e al senato del Partito Democratico che hanno manifestato o manifesteranno interesse e disponibilità ad incontrare militanti, simpatizzanti ed elettori del Partito Democratico, ma soprattutto il Partito Democratico nel suo complesso, perché possa affermarsi in Italia, in Europa e nel mondo. Per questo i camarades del Partito Socialista Francese sono al nostro fianco, aiutandoci nella logistica, come sempre, ma soprattutto con il loro supporto politico, perché il legame forte, segnato dall’appoggio di Bersani alla campagna di Hollande e dall’appoggio dato da Harlem Désir, segretario del PS, al Partito Democratico, è una spinta in più per creare quello spazio politico europeo necessario perché si superi la crisi dell’Europa, che è crisi politica prima ancora che finanziaria. E questa collaborazione tra tutti i partiti progressisti europei è un punto chiaro e centrale della piattaforma politica che il partito porterà in Italia nella prossima legislatura. Unità tra i partiti progressisti europei che è fondamentale perché il nostro spazio europeo sia uno spazio di cittadini, di lavoratori, di studenti e non solo uno spazio finanziario.
Aggiungo anche che per non pochi di noi oltre al fondamentale appuntamento con le elezioni legislative, ci sono gli appuntamenti per il rinnovo dei consigli regionali di Lazio, Lombardia e Molise, dove Zingaretti, Ambrosoli e Di Laura Frattura possono trarre piccolo ma importante beneficio anche da noi che viviamo così lontani dalle nostre regioni, dove possiamo (e dobbiamo) tornare a fine febbraio per sostenere il partito perché il cambiamento nazionale deve essere aiutato dal cambiamento in due regioni dove il fallimento (e la drammaticità di tale fallimento) della destra italiana è sotto gli occhi di tutti.

Ricordo, prima di concludere, che gli italiani all’estero iscritti all’AIRE riceveranno le schede elettorali tra il 6 e il 10 febbraio e queste devono essere ricevute dal consolato votate (e nostro compito è che queste siano il più possibile votate PD) entro il 21 febbraio. Abbiamo quindi pochi giorni davanti a noi, anche in condizioni climatiche non facilissime, ma non per questo ci fermeremo.
Quindi quanti, tra iscritti e simpatizzanti, vogliano concretamente dare una mano al Partito in questi brevi ma intensi e fondamentali giorni di campagna elettorale, possono contattare il PD Parigi a partitodemocraticoparigi@gmail.com. Abbiamo serate di presentazione del programma politico del Partito per la prossima legislatura, partecipazione ad incontri con i compagni del PS, a partire dalla manifestazione di domenica 27 gennaio, e tutti quei piccoli ma fondamentali atti di campagna elettorale (come distribuire il materiale elettorale del partito) che noi tutti militanti abbiamo sempre fatto e faremo anche questa volta. Per finire, cito ancora il discorso di Bersani, questo è il momento di « chiamare a raccolta tutti quelli che voglion dar una mano ». Questo è il momento di dimostrare con i fatti il proprio attaccamento al bene dell’Italia aiutando il Partito Democratico in questo difficile passaggio elettorale.

Al lavoro allora, eh

Viva il Partito Democratico !

Riccardo Spezia, Presidente PD Parigi

Beatrice Biagini, Segretario Politico PD Parigi

Aaron Swartz

Sui giornali di questo week-end, un po’ in tutto il mondo, potete trovare la notizia della morte di Aaron Swartz. “Geek”, “hacker”, “smanettone”, 26-enne. Aaron, molto noto negli ambiti legati al software libero ed alla cultura libera era tutto questo: a 14 anni ha co-inventato il format RSS, che molti di noi usano tutti i giorni per seguire blog come quello che state leggendo ora; a 15 anni è stata uno degli architetti della infrastruttura tecnica del movimento Creative Commons.

Ma Aaron è stato soprattutto un attivista politico, che considerava oppressive le leggi che limitano la circolazione della cultura — bene di tutti. In particolare, con il movimento Demand Progress ci ha fornito un esempio di come un cittadino motivato possa portare nel dibattito pubblico temi tecnici difficili quali la censura su Internet, ottenendo risultati insperati quali l’abbandono oltreoceano di proposte di leggi quali SOPA e PIPA. Forse ricorderete il (minacciato) blackout di Wikipedia di circa un anno fa e le analoghe proteste su siti popolari quali Google, Mozilla, Flickr. Tutto ciò fu frutto del lavoro, dell’indignazione, e della passione di Aaron. Ed è servito.

Per saperne di più:

Rappelle: data limite del 19 gennaio per il voto dei cittadini italiani temporaneamente all’estero.

VOTO PER CORRISPONDENZA DEI CITTADINI ITALIANI TEMPORANEAMENTE ALL’ESTERO PER MOTIVI DI SERVIZIO O MISSIONI INTERNAZIONALI.

Ai sensi del Decreto-legge 18 dicembre 2012, n. 223 alcune categorie di cittadini residenti temporaneamente all’estero e ai quali NON è richiesta l’obbligo di iscrizione all’AIRE possono votare per corrispondenza dall’estero.

Le categorie individuate sono:

  • appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia temporaneamente all’estero in quanto impegnati nello svolgimento di missioni nternazionali;
  • dipendenti di amministrazioni dello Stato, di regioni o di province autonome, temporaneamente all’estero per motivi di servizio, qualora la durata prevista della loro permanenza all’estero sia superiore a tre mesi e inferiore a dodici mesi i loro familiari conviventi;
  • professori e ricercatori universitari che si trovano in servizio presso istituti universitari e di ricerca all’estero per una durata complessiva di almeno sei mesi e non più di dodici mesi che, alla data del Decreto del Presidente della Repubblica di convocazione dei comizi, si trovano all’estero da almeno tre mesi, nonché, qualora non iscritti nelle anagrafi dei cittadini italiani all’estero, i loro familiari conviventi.

Tali elettori votano per la circoscrizione della Camera dei Deputati e la circoscrizione del Senato della Repubblica in cui è compreso il comune di Roma Capitale.

La procedura da seguire per poter votare dipende dalla categoria di appartenenza e deve essere applicata

ENTRO il 19 Gennaio 2013

Nel caso del Consolato Italiano di Parigi questa è visualizzabile a questo indirizzo

Invitiamo gli interessati che hanno altri consolati di riferimento a rivolgersi direttamente ai propri.

Ricordiamo inoltre che altre categorie di italiani residenti all’estero potranno votare per corrispondenza dall’estero solo se iscritti all’AIRE.  In tutti gli altri casi l’unica altra possibilità di voto è recarsi direttamente in Italia. Non sono previste alcune forme di rimborso viaggio per chi si reca in Italia per il voto.

Con preghiera a chiunque di assicurarne la più larga diffusione.

Monti abiti belli abiti pronti di Paolo Sartini


Tanti anni fa la pubblicità di una marca di vestiti per uomo era : « Monti ! abiti belli, abiti pronti ».

Mario Monti cerca di cucire assieme pezzi sparsi e usati (UDC, FLI,…) ormai da buttare, come facevano certi sarti dell’Italia povera, e vorrebbe farne il vestito presentabile dell’alternativa di centro-destra al PD. Per mettersi in alternativa deve contrapporsi al centro-sinistra, e finisce che esagera. Va da Marchionne, capta gli elogi del cardinal Bertone,  e si « parla addosso in TV come B » perché capisce da sé che gli serve invece la gente sedotta dai Berlusconi, Bossi, Grillo, se no non riesce. La gente che scioccamente li vota, o li votava, non gliela porta Casini, o Fini, o Montezemolo. Questo forse lo spera dal clero : ma c’é ancora una larga capacità d’influenza da lì ? ce n’é sempre meno. Ecco perché cerca di riuscire nel suffragio universale attraverso la sua personale presenza in TV.

Questo é il progetto di Monti. Potrebbe essere bello se davvero riuscisse a svuotare il serbatoio dei voti berlusconisti e leghisti, che hanno quasi bloccato l’Italia dal 1994 in poi, e paralizzato la politica intelligente di Prodi e Padoa-Schioppa, e – peggio di tutto – hanno portato al degrado dei « competitori » perché quella che chiamano « la sinistra » s’é sentita autorizzata anche lei ad essere disinvolta coi soldi pubblici, e la corruzione, ed i discorsi vuoti, esagerati, velleitari, le favole eguali ed opposte al « centro-destra ».

Fosse questo il suo progetto, sarebbe molto difficile e ambizioso e di lungo termine : spostare le simpatie di tanti cittadini italiani verso un partito di centro che pende a destra ma elimina le forzitalie, i pidielle, le leghe e si fa presentabile, senza neo-fascisti, senza neo-clericali, senza leghisti xenofobi. Farli sparire, o quasi, come i missini del 1960. Fosse così, siamo avversari, ma potremmo augurarci che riesca. Il guaio é che parte da molto, ma molto lontano : da Fini, da Casini, dal cardinal Bagnasco (che, d’accordo, non é Bertone, né Ruini). A destra si trova a combattere contro il miserabile coacervo che sta fra Storace e Maroni e Alfano. Dalla nostra parte troverà certamente meno cattiveria che da quella… Ma ci trova comunque avversari.

In questa rapida campagna elettorale, assai diversa da altre e molto più interessante, é diventato indispensabile per il PD d’essere avversario delle posizioni politiche di Monti senza esserne nemico. Difatti resta possibile la necessità di governare insieme, se il PD non arriva da solo ad essere maggioranza sia al Senato che alla Camera. In pochi giorni tutto é cambiato : si trattava di un eventuale ricorso a Casini come complemento, ora invece Monti potrebbe diventare il partner esigente in una maggioranza parlamentare per una legislatura. Potrebbe voler essere lui il presidente del consiglio ? Lasciamolo dire allo “sciocchino” Casini, ma certe esagerazioni sono fuori luogo, salvo se pensa a mettersi con tutta la destra, fino ai neo-fascisti, ma ha detto lui stesso nell’ormai famosa intervista a Eugenio Scalfari (circa una sua alleanza a destra) “tu sai che non lo faro mai”. E in coalizione col PD come secondo gruppo parlamentare sarebbe al più vicepresidente del consiglio.

Ma adesso arriviamo al punto veramente difficile per il PD : bisogna battersi contro Monti da avversari, ma tenendo assieme dentro il PD i nostri Renzi e Fassina, e tenendo assieme accanto al PD sia Vendola che Tabacci. Allora possiamo vincere e anche fare a meno di Monti e lasciarlo tutto al suo progetto, se é ben quel bel progetto lì, e se dopo aver deposto “li panni regali et curiali” di Premier gli riesce di continuarlo appunto nel lungo termine.

Perché é veramente difficile, per il PD ?

Ci siamo riusciti così bene nelle « Primarie »…

Già, ma adesso ci sono persone rispettabili, stimabili, come Ingroia e Di Pietro, e come Ichino e Olivero (ex presidente ACLI), che tirano tanti dei nostri da una parte e dall’altra, che gridano su temi importanti ma monocorda (i processi, la mafia, la competitività, la libertà economica, l’omofobia, le carceri…), mentre un partito di governo é obbligato ad una visione globale, con delle priorità, ma globale.

E allora bisogna che tutto il PD sappia battersi bene valorizzando le sue proprie posizioni, con grande rispetto e comprensione verso le idee e le sensibilità di tutte le componenti interne ed esterne accettabili. Dobbiamo precisare i contenuti politici del PD con grande scrupolo nelle « zone di frontiera », spiegando bene rispetto al partito di Monti con serenità ed equilibrio quel che é condiviso (Europa, rigore, senso dello Stato, serietà, difesa delle istituzioni, attaccamento alla Costituzione, al sistema parlamentare,…) e quel che é diverso (difesa della democrazia sindacale, ricerca d’equità nelle possibilità economiche, dignità dei cittadini, volontà d’interventi statali responsabili per stimolare la crescita e l’impiego…).

Dunque é su tutto questo che dobbiamo concentrarci : loro fanno il loro gioco, noi facciamo il nostro. Su questo dobbiamo scrivere e parlare intorno a noi, per far vincere il PD.

Speriamo di chiudere questa epoca vergognosa dell’Italia dei berlusconisti, ma speriamo anche di superare il tempo dell’arroganza ultra-liberale, allontanandocene di conserva con gli altri popoli dell’Unione e magari anche con gli Stati Uniti, come sta avvenendo, e lasciando indietro i Reagan e le Tatcher e magari anche le Merkel (…che Draghi possa convertirla, come ha un pò cominciato a fare…).

Paolo Sartini