Qualcuno si è chiesto cosa prova una donna a sentirsi dire che il corpo di una donna in stato vegetativo può avere figli?
Non parlo di problemi di bioetica, o di laicità, o di decidere dove comincia e dove finisce la vita.
Vi lascio le questioni spinose, e anche quelle pseudo-scientifiche.
Viva o morta, una cosa è sicura: quella donna non può decidere di avere un figlio.
Ipotizzare che abbia un figlio, è ammettere che un corpo di donna possa essere usato per avere un figlio senza che la volontà di questa donna c’entri per nulla.
Come donna mi sento profondamente offesa da un presidente del consiglio che si permette impunemente di calpestare la sensibilità e la libertà delle donne.
E come donna chiedo al nostro partito di prendere una posizione dura, netta, senza compromessi sull’operato di questo governo.
Che non esita a calpestare né lo Stato né suoi cittadini. Che finge di chiedere giustizia di fronte alla violenza contro le donne, ma poi non perde occasione di fomentare un clima di mancato rispetto verso le donne, di svuotare le scelte che riguardano il loro corpo di qualsiasi significato e valore.
Che non si giustifichi questa volta e come al solito con un “mi hanno frainteso”, o che almeno lo faccia ufficialmente, con delle scuse alle donne.
E che il PD queste scuse le chieda in maniera ufficiale, nel momento in cui chiederà, spero, chiarimento su un comportamento istituzionale inaccettabile in un paese democratico e dotato di una costituzione.
Vi chiedo, come PD di inviare una lettera ai nostri vertici per chiedere scuse ufficiali da parte del Presidente del Consiglio, da leggere in Parlamento e da pubblicare sui giornali e sui diversi blog del partito
Elena Pasquinelli, Parigi