L’Odissea per chi, iscritto all’AIRE, deve poter guidare.
Ci scrive Paolo:
Sono italiano residente in Francia, iscritto all’AIRE. Temo di essere finito in un vuoto giuridico che rischia di lasciarmi senza patente per dei mesi. E questo proprio quando mi pare si stiano per varare semplificazioni legislative. Mi spiego.
In Corsica, in luglio, mi hanno rubato uno zainetto con dentro la mia patente italiana. Faccio denuncia in Francia ma questo non basta per avere un duplicato. Allora a inizio Agosto rientro in Italia e faccio denuncia alla polizia italiana, che mi dice che siccome la mia patente è duplicabile, Roma provvederà a duplicarla e mandarmela entro quaranta giorni.
Passati i quaranta giorni senza che la patente arrivi, chiamo la motorizzazione di Roma, che mi dice che loro non me la duplicheranno mai la patente, perché sono io residente all’estero. Mi dicono di andare alla motorizzazione di Milano. Ci vado e lì mi dicono che stando a una nuova legge, la patente me la deve dare la Francia e mi fanno un attestato (a pagamento) per le autorità francesi.
Allora preparo tutto il dossier e faccio domanda alle autorità Francesi (che non hanno bisogno dell’attestato Italiano, per fortuna, visto che è scritto in Italiano). Siamo ormai a ottobre, ma mi aspetto che nel giro di qualche settimana avrò finalmente la mia patente. Mi sbaglio, perché sulla ricevuta che mi da la prefecture de police sta scritto nero su bianco che la mia richiesta sarà studiata (quindi non necessariamente esaudita) nel giro di nove mesi. Avete letto bene, nove mesi. Ora qui c’è un problema, che la mia patente italiana scadrà a febbraio 2014, mese a partire dal quale non solo non avrò più un pezzo di carta da esibire, ma nemmeno più una patente in corso di validità, quindi non avrò più diritto di guidare. E poi si dice che la Francia funziona meglio dell’Italia.
Quindi richiamo la motorizzazione di Roma e spiego il problema. L’operatrice mi dice la motorizzazione di Milano si è sbagliata e me la deve rifare lei la patente, non i francesi. Quindi ritorno alla motorizzazione di Milano, dove effettivamente mi danno un modulo piuttosto complesso e scopro con piacere che facendo la visita medica, potrò avere duplicato e rinnovo della mia patente italiana. Per evitarmi problemi e anche perché vivendo all’estero non posso andare tutti i giorni alla motorizzazione, incarico l’ACI della pratica. All’ACI, per assicurarsi della validità della procedura, chiamiamo direttamente la motorizzazione di Milano, dove confermano. Ma passati i trenta giorni per avere la patente, torno all’ACI che mi dice che la motorizzazione alla fine non ha voluto fare questo benedetto duplicato, perché è la Francia che lo deve fare.
Io sono disperato perché non so più dove sbattere la testa per non ritrovarmi senza patente fra due mesi. E mi chiedo: capisco che l’Europa ci metta tempo a farsi e a semplificarci la vita, ma possibile che un cittadino se la veda complicare la vita e si vada a trovare in una situazione del genere ? Se fra chi mi legge (e spero che ci sia anche il ministro dei trasporti) qualcuno ha consigli su come uscire da questo problema, gliene sarò grato.
E Stefano risponde:
Ho avuto un problema molto simile. 3 anni fa, ovvero 2 anni prima della scadenza della mia precedente patente italiana, ho iniziato le pratiche qua in Francia per la conversione della mia patente italiana in quella francese.
Sebbene altri amici all’epoca riportarono esperienze positive ed efficaci di conversione, a me andò male. Ti risparmio i racconti di file da 4-5 ore alla prefecture de police a porte de Clignancourt. Ma il risultato è che, 3 anni dopo, la mia pratica di conversione in patente francese è ancora bloccata. Negli anni indagando, ho scoperto che la motorizzazione italiana, rispondendo ad una richiesta della prefecture francese, si sbagliò nel comunicare la data di scadenza della mia patente, indicando qualcosa tipo “20 dicembre” anziché “21 dicembre. Da quella differenza di 1 giorno tra quanto dichiarato dall’Italia e quanto loro avevano constatato sulla mia patente, lo Stato Francese non si è mai più ripreso. Ogni tanto gli invio delle lettere affettuose cercando di convincerlo a cercare ….un analista.
Il problema è simile al tuo nel senso che, avvicinatasi la scadenza della mia precedente patente, non potevo neanche io rinnovare la patente italiana, in quanto iscritto AIRE. La soluzione, purtroppo, è stata molto italiana: su consiglio di un amico sono andato all’ACI per il rinnovo della patente, seguendo la procedura abituale, semplicemente omettendo il fatto che ero residente all’estero ed indicando come residenza la mia ultima residenza in Italia. Quelli dell’ACI cosa sia l’AIRE manco lo sanno e, al di là di quel registro e delle liste elettorali di fatto nessuno in Italia sa che sei un residente all’estero.
Quindi, con buona probabilità, può essere sufficiente anche per te andare a chiedere un rinnovo, omettendo di essere residente all’estero.
E Marcello risponde:
come ti capisco! Io l’anno scorso sono rimasto per un anno con una patente scaduta, durante il quale non ho potuto guidare la macchina in Francia.
In realtà ho fatto come Stefano: ho omesso di dire che abitavo all’estero e ho dato l’indirizzo dei miei in Italia.
Solo che dopo la visita medica, effettuata 6 mesi prima della scadenza, mi hanno dato un certificato che permette di guidare in Italia per sei mesi dopo (ma all’estero é detto splicitamente che non é valido), dicendo che da Roma avrebbe dovuto arrivare un tagliandino con la nuova data di scadenza da incollare sulla patente (sistema piuttosto ridicolo…)
E a Roma per stampare il mio tagliandino ci hanno messo 18 mesi! Si, perché incredibilmente i tagliandini con la nuova data di scadenza sono stampati centralmente a Roma, e sembra che avessero finito i soldi per stamparli, questi tagliandini.
In realtà per guidare in Italia non c’era problema: i carabinieri sanno che i tagliandini arrivano con dei ritardi incredibili, e quindi non fanno storie anche se il certificato medico data più di 6 mesi. Il problema é all’estero, dove questo certificato manco é valido (e é scritto ovviamente solamente in italiano). Per mesi sono stato con il dilemma morale di scegliere tra le seguenti opzioni :
1) Far finta di niente con la polizia francese, sperando che manco si accorgano che c’é una data di scadenza
2) Falsificare il tagliandino. Si, vi giuro che dopo 6 mesi di attesa e 3 chiamate a Roma e 2 passaggi dal medico che aveva fatto la visita, ho avuto questa tentazione. Sinceramente, guardando il tagliandino che mi hanno mandato, avrei potuto fare meglio di loro…
3) Tentare l’esperienza della conversione di una patente scaduta italiana in patente francese, sapendo che nel modulo che ho scaricato é scritto esplicitamente che la patente deve essere in corso di validità e che alla prefettura di Nantes non sapevano niente.
In realtà, alla fine, i miei mi hanno chiamato per dirmi che il tagliandino era arrivato (morti di ridere, quando ne hanno visto la taglia…). Sono bastate 6 telefonate a Roma per averlo…
Purtroppo siamo di fronte a un vero vuoto burocratico, perché temo semplicemente che la situazione di rinnovo della patente per un iscritto AIRE non sia prevista…
Quindi sembrerebbe che omettere, illegalmente, di dichiarare la propria residenza all’estero possa andare. Lasciamo giudicare a ciascuno.
Forse una giusta risposta di guerriglia assolutamente legittima all’impasse di 2 stati che non si sanno parlare.
La segreteria del circolo PD Parigi