Ius soli : facciamo ciò che è giusto. E facciamolo adesso!

La politica ha delle ragioni che la cosiddetta realpolitik non conosce. Lo Ius soli è stato cancellato (temporaneamente, si dice) dall’agenda delle cose da fare. Perché mancano i voti. Non quelli del PD; quelli degli altri partiti. Ne mancano 35, necessari all’approvazione del Senato. La realpolitik dice: inutile esporsi a una sconfitta che complicherebbe ancora più le cose, anche sulla legge di bilancio e le altre cose importanti da fare.
Ma la politica dice altro. Già a luglio si era invocato il “buon senso” rimandando l’appuntamento a ottobre. La prossima legislatura vedrà probabilmente un parlamento e una maggioranza più frammentate dell’attuale; e nulla assicura (anzi!) una futura maggioranza orientata in favore di leggi come questa. E allora, o lo si fa adesso, lo ius soli, o probabilmente non se ne parlerà più per anni. Questo dice la politica. E dice anche che, dietro le ragioni di buon senso e di contabilità parlamentare, ci deve essere anche un po’ di fifa. Paura di urtare la sensibilità di parti dell’elettorato sensibili al tema dell’immigrazione e che vedono nello ius soli una minaccia. Ma la paura è una pessima consigliera. La ragione d’essere del PD sta nel portare una proposta politica: cioè un progetto di società e di convivenza civile. Non nel fare calcoli e soppesare i presunti pro e contro elettorali di ogni scelta.

Lo ius soli che può essere approvato adesso (e che ius soli tout court non è, poiché richiederebbe condizioni precise, e stabili, per accordare la cittadinanza) è fondamentale per un progetto di integrazione civile e sociale. È un atto di civiltà, e di fiducia, verso ragazze e ragazzi che in Italia sono nati, crescono, vivono, che spesso non conoscono altro paese che l’Italia. Italiani in tutto, tranne che per la legge.

Non bisogna farsi guidare dalle paure. Oggi chi esulta? Esultano i giornali e i partiti della destra, e non di una destra liberal-democratica (che uno ius soli così lo approverebbe subito, altroché) ma di una destra ferocemente conservatrice, nazionalista, che dell’immigrazione fa uno spauracchio e un’ossessione.

E allora un po’ di coraggio! Rimettiamo subito lo ius soli nell’agenda. Adesso. Spieghiamone le ragioni. 35 voti non sono mille. Cerchiamoli uno a uno.

Facciamo ciò che è giusto e facciamolo adesso. Domani saremo contenti di averlo fatto. E a questo proposito segnaliamo la petizione lanciata da Paola Bocci e Andrea Burzacchini, che abbiamo già firmato in molti:

“Nessun passo indietro sullo Ius Soli”: l’appello di centinaia di membri del Pd

Potete aggiungere la vostra firma scrivendo a questo indirizzo:
ius.soli.subito@gmail.com

Circolo PD Parigi

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10 settembre ripresa attività del Circolo – 13 settembre incontro “Le elezioni francesi viste dagli europei”

Care democratiche e cari democratici,

Buona rentrée a tutte e tutti.
Iniziamo le attività del Circolo e dell’Associazione Democratici Parigi con un primo incontro domenica 10 settembre, alle ore 17h presso la sede ACLI – 28 rue Claude Tillier.
Parleremo dell’attività politica italiana, francese ed europea, e delineeremo le attività politiche e culturali per i mesi a venire.

Vi segnaliamo poi che mercoledì 13 settembre, alle ore 18h30 presso la Fondation Jaurès – 12 Cité Malesherbes, Paris IX arr., si terrà un dibattito aperto sul tema

Les élections françaises vues par les Européens

sull’impatto e le conseguenze delle elezioni presidenziali e legislative francesi in Europa e sullo scenario politico dei diversi Paesi europei, alla presenza dei corrispondenti esteri Peter Giesen (De Volkskrant, Paesi Bassi), Thomais Papaionnou (ERT, Grecia) e Paul Taylor (Politico,  ex agenzia Reuters, Regno Unito), moderati da Emeric Bréhier (Fondation Jaurès).

L’incontro, organizzato dal think-tank europeo e progressista EuroCité, in partenariato con la Fondation Jaurès, é aperto a tutti, ed é richiesta l’iscrizione a questo link.

A presto,

la segreteria del Circolo PD Parigi