Sabato 30 Giugno: l’Associazione Democratici ed il Circolo PD Parigi aderiscono al Gay Pride 2012

L’Associazione Democratici ed il Circolo PD Parigi aderiscono al Gay Pride 2012.

Mentre in Francia, con la vittoria di Hollande e della Gauche, ci si appresta a vedere ulteriormente riconosciuto il legame affettivo stabile delle coppie omosessuali, in Italia si continua a non avere posizioni chiare: ad ogni occasione in cui il tema viene posto, nascono distinguo, perifrasi, circonlocuzioni degne d’un azzeccagarbugli contemporaneo.
Questi matrimoni s’han da fare.
E’ con questo spirito che aderiamo e partecipiamo al corteo Parigino.
L’appuntamento, esteso a chiunque, è per

Sabato 30 Giugno, ore 14h30, all’uscita della stazione RER B di Port-Royal

Assisteremo al passaggio di uno spezzone del corteo proveniente da Montparnasse e diretto a Bastille per poi unirci, come vuole la tradizione: con determinazione ed allegria.

AIRE d’IMU: il danno e la beffa di essere residenti all’estero

AndIMU è tempo di pagar… si potrebbe parafrasare questo scorcio d’inizio estate italiana.

Indipendentemente da come si pensi sull’istituzione di questa nuova forma di entrata per le disastrate finanze nostrane, il pagamento dell’IMU per i chi, Italiano, risiede e lavora all’estero presenta alcuni risvolti che eufemisticamente si potrebbero definire beffardi.

Come ormai molti avranno appreso a “proprie spese” il pagamento della tassa, dovuto dai proprietari d’immobili come le abitazioni, risulta enormemente differenziato a seconda che la casa sia considerata residenza principale o meno. Concetto quest’ultimo, la cui ambiguità si presta, come di fatto sta avvenendo, ad una valanga d’interpretazioni anche nel caso in cui il proprietario possegga solo quell’abitazione.

Procediamo per gradi. Se uno ha un’abitazione in un comune dove è residente e lavora in un comune limitrofo tornando ogni giorno a casa appare scontato considerare tale abitazione come principale. Se per caso, come accade anche spesso in Italia, la persona lavora molto distante ma sempre in Italia e ci ritorna più o meno saltuariamente, credo non ci siano problemi a mantenere la stessa classificazione.

Allarghiamo però i nostri confini geografici e forse non solo quelli. Che succede se la stessa persona lavora all’estero e ci ritorna ovviamente con meno frequenza ? E qui che le cose divengono più intrigate. A priori, varcare e vivere di un centimetro oltre il confine nazionale per un periodo superiore a 6 mesi fa scattare l’obbligo, anche se non sanzionato, di iscriversi, presso il consolato di riferimento, all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero).

In un tempo globalizzato come il nostro, dove la mobilità diviene sempre più accentuata e dove in Europa esiste ormai la libera circolazione delle persone (oltre che dei capitali), di fatto esitono centinaia di migliaia di persone che vivono “stabilmente” all’estero e non sono iscritte all’AIRE.

Tuttavia l’iscrizione all’AIRE sembra essere finita dentro il criterio per stabilire se un’abitazione in Italia sia da considerarsi o no principale. Il Governo Italiano investito della cosa sembra che abbia pilatescamente risolto la questione demandando ai Comuni. Il risultato, come spesso accade, é che i Comuni stanno applicando comportamenti diversi.

Una breve inchiesta fatta fra gli aderenti all’Associazione Democratici Parigi sembra avvallare questa ipotesi. È così che il comune di Torino e alcuni del Bolognese non considerano l’iscrizione all’AIRE fra le condizioni necessarie per dichiarare l’abitazione del proprietario iscritto come non principale. Diverso il caso del Comune Roseto degli Abruzzi e il mio, Triuggio in Provincia di Monza e Brianza, dove per l’IMU, prima rata almeno, si applica l’aliquota massima qualora il proprietario risulti iscritto all’AIRE.

Il risultato di questo è che ci sono proprietari che vivono e/o lavorano buona parte della loro vita all’estero e che dovrebbero pagare l’aliquota massima o usufruirne di una scontata secondo la loro iscrizione o meno al registro degli Italiani all’estero, anche se, come è noto, questo registro non rappresenta più, soprattutto in Europa, la situazione effettiva di residenza.

C’è persino di più. Esistono diverse forse contrattuali di lavoro, anche fra chi lavora all’estero. C’è ad esempio chi ha un contratto locale e paga le tasse in loco e chi, come nel mio caso, ha un contratto di distaccamento temporaneo. In questo caso lo stipendio arriva direttamente dall’Italia previa riduzione alla fonte di tutte le tasse dovute, incluse le IRPEF regionali e comunali. Esattamente come un normale cittadino Italiano, almeno fra quelli che le tasse le pagano. Tuttavia anche il distaccato ha l’obbligo d’iscrizione all’AIRE, come lo sono io del resto.

Nel mio caso ecco quindi quello che salta fuori: possiedo un’unica casa e questa sta in Italia, condivisa al 50 % con mia moglie. Io vivo all’estero e sono iscritto all’AIRE, mia moglie e miei due figli no. Dipendo da una società privata Italiana da dove ricevo lo stipendio già tassato, incluse le imposte locali sul reddito oltre che quelle legate ai servizi come la TARSU. Il 50 % della mia casa è considerata abitazione non principale e quindi devo pagare con l’aliquota massima come per le seconde case. Se non fosse per la parte di mia moglie, non avrei diritto neppure alla detrazione per i figli nonostante siano a mio carico.

Finita qua la storia? No, mi metto pure la ciliegina su questa torta indigesta. Esistono dei lavoratori distaccati che lo sono meno di altri. Si tratta di quei lavoratori distaccati dallo stato Italiano e che lavorano in Ambasciate, Consolati e altre Istituzioni. Loro non hanno obbligo d’iscrizione all’AIRE. Come me ricevono lo stipendio dal paese di origine e contrariamente alla mia la loro casa Italiana é definita quindi principale. Il danno e la beffa.

Preferirei che tutta sta faccenda fosse risolta in sede nazionale e che fosse uguale per tutti. Invece mi sa che mi toccherà sperare in un regolamento “ad personam” del mio piccolo comune brianzolo.
Niente di nuovo quindi sotto il cielo di un’altra estate italiana.
Luca Saini

Raccolta fondi per l’Emilia Romagna

Après le séisme du 20 mai dans les zones de Modène et Ferrare, l’Emilie-Romagne et toute l’Italie du Nord ont recommencé à trembler. Un bilan très lourd. Les associations des emiliano-romagnoli dans le monde se retroussent les manches pour les aider.

L’Italie recommence à trembler, seulement en Emilie-Romagne les secousses se comptent par centaines depuis le 20 mai. Le 29 mai plusieurs secousses ont dépassées les 5 degrés sur l’echelle de Richter. Et ça continue de trembler.
Le séisme a touché la Lombardie, la Toscane, une partie de la Vénétie, même le Val d’Aoste, mais les zones frappées avec le plus de violence ont été les provinces de Modène et Ferrare. Il y a déjà 17 morts, 7 disparus, 200 bléssés et presque 20000 personnes qui ont été évacuées de leurs maisons. Elles dorment dans les tentes de la Protection Civile ou bien dans les hôtels de la côte. Les écoles sont fermées, ainsi que les usines (plusieurs ouvriers sont mort sous les décombres).
Au-delà des vies humaines, les séismes sont en train de mettre à genoux l’économie de toute la région : des tonnes de parmesan (de l’or pour la région), ont été endommagées, usines et bureaux ont fermé leur portes. Sans compter le manque à gagner de ces jours et la reconstruction. On parle déja en milliard d’euros.
La Région, les villes, la protection civile et les habitants sont en train de gérer la situation de la meilleure des manières.

Les associations de l’Emilie-Romagne lancent une collecte de dons

L’Association Emilia-Romagna de Paris et Fratellanza Reggiana sont disponibles pour donner des informations et vous aider à organiser une collecte de fonds.
Nous vous demandons d’ors et déjà d’organiser un apéro “emiliano-romagnolo” avec vos collègues, dans vos associations, avec vos amis : un peu de parmesan et un verre de lambrusco/prosecco en échange de 5 euros.
Les stands des Associations Emilia-Romagna et Fratellanza Reggiana au Forum des Associations italiennes du 23 juin vont le faire toute la journée du 23 juin.
Actuellement, suite à l’opération “parmesan terremotato”, les producteurs sont submergés de demandes et ne peuvent pas expédier avant le 7 juin. Il faudra donc avoir un peu de patience ou acheter italien en France.
Bien sûr d’autres idées pour la collecte de dons sont bienvenues.

Un compte réservé au victimes du séisme a été activé.

Comment faire vos dons (en France) :
- Chèques à l’ordre de l’Association Emilia Romagna
c/o Tour de Babel – 10, rue du Roi de Sicile – 75 004 Paris
- Virement bancaire sur le compte de l’association : 30004 01141 00010130215 48

Attention : ajoutez à l’odre du chèque “séisme” et mettez “séisme ER” comme raison du virement.

Les dons collectés en France vont contribuer à un ou plusieurs projets de reconstruction ou de soutien à la population que la Consulta va nous indiquer.
Nous publierons sur le portail, la liste des noms des donateurs (avec le montant donné) pour que chaque don soit traçable.

Si vous voulez envoyer vos dons directement en Italie, nous vous conseillons d’envoyer directement sur le compte de la Région Emilie-Romagne : http://www.regione.emilia-romagna.it/aiuti-terremoto

prossima riunione PD Paris venerdi 8 giugno 19h30

Buongiorno

è convocata una riunione del PD Parigi per il venerdi 8 giugno alle 19h30 con il seguente ordine del giorno:

  • terremoto in Emilia: raccolta fondi
  • settimana italiana 23 giugno: organizzazione e stand
  • Iniziative varie (Briguglia/Toscano, proposta altritaliani, legislative francesi)
  • proposta di documento PD Parigi
  • coordinamento europeo del 24 giugno a Bruxelles
  • Blog/comunicazione: proposte e gestione
  • varie ed eventuali

la riunione si terrà venerdi 8 giugno alle 19h30
presso la sede Inca di Parigi

44 RUE DU CHATEAU D’EAU
75010 – PARIGI

grazie di confermare la vostra partecipazione

speriamo di vedervi

PD Parigi