Démocratie en danger: tema di tutti


Grazie al MeetUp di Parigi e all’associazione Newropeans, sabato 6 febbraio si é svolto nel dodicesimo arrondissement un incontro con Beppe Grillo e Marco Travaglio dal titolo « La Démocratie en danger ».

Un successo, sia per numero di presenti (almeno 500 persone), sia per il calore riservato all’accoglienza di Grillo e Travaglio.


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Per quanto riguarda i contenuti non é stato detto niente che non si sappia già seguendo i blog di Grillo e leggendo il Fatto o guardando Annozero.
Come al solito di Grillo ti godi la veemenza e ti fai un sacco di risate, con Travaglio apprezzi la lucidità dell’esposizione. Dopo entrambi gli interventi ti metti le mani nei capelli per lo stato terribile in cui versa la … democrazia?… nel nostro paese.


E ti chiedi se in un paese normale, effettivamente, ci sarebbe cosi’ bisogno di loro due. Uno  farebbe il comico, l’altro sarebbe un giornalista scupoloso tra i tanti.

Riguardo tutto il resto che non siano i contenuti…
I pregiudizi tipici verso Grillo sono due:
1. che con i toni accesi soffoca i contenuti
2. che si lamenta dei politici, ma poi agisce da capopopolo senza prendersi le responsabilità di esserlo.

1. Rispetto ai toni : certo ha giudizi molto tranchant, ma questo fa la forza del suo stile.
Purtroppo la preminenza della retorica ogni tanto gli fa perdere il bandolo della matassa, e questo, se lo ricollochi nella categoria giullare glielo perdoni, se é nella categoria uomo politico (anche “suo malgrado”) glielo perdoni meno.
Un esempio di sabato: “l’Europa si é fermata con Delors e bisogna tornare alle sue origini, perché ora son solo funzionari che riempiono cartelline e non sanno per cosa lavorano.” Immagine sicuramente avvincente e probabilmente vicina alla realtà per molti, ma, d’accordo, Prodi non ti sta simpatico, ma senza Euro e Allargamento certo non avresti l’Europa di ora (e le lire italiane varrebbero come la pizza di fango del Camerun). Nonché, se sei onesto e hai un po’ studiato, sai che l’origine dell’Europa sono scambi commerciali, mica diritti per tutti i cittadini. Poi c’erano e ci sono dei sognatori che costruiscono un altro tipo di Europa, pian piano.
Pero’ il messaggio aleggiante quale resta ? Che “l’Europa” (quale Europa? quando é esistita? nell’Arcadia?) sia affossata.
E l’idea che va tutto male, ma che per fortuna ci sono gli eroi come lui, i “buoni” contrapposti ai “cattivi”, che vegliano su noi poveri pecoroni.

Ecco, questo é un po’ il punto cruciale per cui Grillo non ci convince, anche se molti dei suoi temi e argomenti sono anche i nostri. E questa riflessione permette il passaggio al secondo punto (2), per cui il pregiudizio é mitigato dalla constatazione che i Meetup hanno mandato dei giovani in diversi consigli comunali. Si danno da fare e questo é molto buono.
Ma resta che se vuoi portare avanti un’azione politica, la citata questione della raccolta delle firme (per i referendum contro l’ordine dei giornalisti, i contributi statali alla stampa e sulla legge elettorale) non la lasci a metà, nel Partito Democratico non vai ad candidarti segretario a data scaduta…


Detto questo, abbiamo molte cose da imparare dal suo modo di mescolare teatro e politica e arringare le folle.

Tutto quello che tocca Grillo diventa un tema di Grillo. Ma la banda larga, l’energia, la giustizia…. sono temi di Beppe Grillo? Dov’é il copyright? E allora perché lui riesce ad accaparrarseli e noi no? Perché a Bersani non riesci a riconoscere la paternità di un’idea e Beppe Grillo sembra che abbia inventato tutto lui?

Questa si chiama tecnica retorica, e a lui riesce proprio bene.

Ma finisce li’. Hanno delle qualita’ indiscutibili, e Grillo e Travaglio, ma il meglio sarebbe che fossero organici ad un rassemblamento composto di tante altre cose, di persone coese che fanno squadra sul territorio, di candidati che siano incensurati, ma abbiano anche delle vere esperienze.
Ma nell’attesa di un paese normale sono come le caramelle Dufour: non bastano, ma aiutano.

E come le caramelle… vanno prese a piccole dosi all’interno di una dieta equilibrata.

MCP

2 pensieri su “Démocratie en danger: tema di tutti

  1. Ciao,

    Avendo organizzato l’evento vorrei ribattere agli interessanti commenti che hai fatto. Prima di tutto sono perfettamente d’accordo con la domanda retorica che ti poni all’inizio « E ti chiedi se in un paese normale, effettivamente, ci sarebbe cosi’ bisogno di loro due. Uno farebbe il comico, l’altro sarebbe un giornalista scupoloso tra i tanti. »

    Ecco io la penso cosi’ : la situazione del nostro paese non è normale, e non mi sembra stia andando verso la normalità…Per questo abbiamo bisogno di personaggi cosi’, per tenere sveglie le coscienze, per non sentirsi soli e per trovare la carica per fare di più.

    Per quanto riguarda Grillo, io vorrei spiegare chi è per me, qual è il suo ruolo in questo momento storico, e conseguentemente perché le critiche come « non convince » oppure « non prende le sue responsabilità » sono fuori luogo.

    Grillo è un CATALIZZATORE, un Grillo parlante, un ispiratore, un personaggio che resterà sempre al margine e quindi pienamente criticabile.

    Io ho aderito al suo movimento perché penso che nel network ci sia un potenziale di persone giovani, intelligenti, preparate, con idee e voglia di fare. Grillo lancia l’iniziativa, l’idea, l’idea è presa al volo, rielaborata, trasformata ed espressa in mille modi : manifestazioni, raccolte di firme per referenda e leggi popolari, creazione di associazioni parallele impegnate nell’ecologia sul territorio.

    Io direi questo : ragionando con una logica partitica Grillo non convince, ma è giustamente per uscire da questa logica partitica che tutte le persone che fanno parte di questo network cercano di dare la priorità alla partecipazione civile, all’impegno cittadino, ad una ripresa dei diritti dal basso, con un conseguente impegno maggiore nella vita di CIASCUN CITTADINO e NON SOLO DI CHI SI PRESENTA ALLE ELEZIONI.

    Detto questo, io credo personalmente che anche aderire a nuovi movimenti o partiti, o magari crearne, chi lo sa…non dovrebbe essere un argomento tabù. Ognuno poi trova la sua strada nel modo che meglio crede. Fino ad allora, mescoliamo teatro e politica, arringhiamo le folle, facciamoci notare e soprattutto siamo politicamente scorretti…quando mai la politica è stata corretta con noi?

    Alla prossima

    Mica

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  2. Ho apprezzato molto il mail di Maria Chiara con i commenti sull’evento organizzato da ‘Mica’ nonché le precisioni di quest’ultima sul suo modo di vedere Grillo, sotto la luce di questo momento storico particolare. Visti i toni moderati vorrei quindi inserire un ulteriore commento , premettendo che riconosco anche io l’importanza del ruolo di Grillo oggi. Mi voglio percio’ focalizzare solo su alcuni dei lati negativi (secondo me), e non sto qui a riprendere quelli positivi gia’ menzionati.

    Per farla breve, quello che piu’ mi preoccupa e’ l’aspetto demagogico di alcune delle sue idee, soprattutto quelle che sembra presentare come soluzioni miracolo od ovvie denigrando quindi cio’ che non e’ stato fatto in quel modo come un ovvio sopruso, spesso giuridicamente e non solo moralmente condannabile.

    Diciamo che l’esempio di Maria Chiara del suo modo di presentare l’Europa lo si puo’ ritrovare in tante altre “idee”, che temo piacciano proprio perche’ lui le presenta come “ovviamente” semplici e senza fallo alcuno. Per me e’ difficilissimo digerire questo approccio, e non appena lo sento ne diffido…non lo sopporto ne’ da un partito ne’ tantomeno da un singolo (molto meno da un singolo). Sara’ che ha troppe certezze ?

    Grazie ancora per i vostri interventi.

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