Votare per l’Europa, sì

Qualche giorno fa Beppe Severgnini sul Corriere della Sera ha scritto un articolo dal titolo “Votare per l’Europa. E sentirsi fessi“.

Noi, con le parole del segretario del PD di Parigi gli rispondiamo e lo invitiamo a discuterne pubblicamente qui nella Ville Lumière. Esprimendo perplessità per aver  dato dignità di notizia alla voce  della candidatura (ad oggi non prevista) di Bassolino.

Ecco la risposta di Beatrice Biagini:

Gentile Severgnini,
io vivo a Parigi, ero candidata per le politiche italiane nel 2008 nelle liste del PD, adesso faccio campagna a fianco delle liste del PS francese in quanto il circolo PD di Parigi ha deciso (all’unanimità) di sostenere il PS alle europee. Certo molti di noi italiani in Francia voteranno presso i seggi allestiti dal consolato per le liste italiane. E io votero’ PD.

Non ho nessun nome nella mia lista dell’Italia centrale che mi piaccia o mi convinca (lo dico da fiesolana, provincia di Firenze), non mi piace come sia stata candidata la Serracchiani, non mi piace come è stato candidato Cofferati. Bassolino NON è candidato. Il PD di Milano pero’ candida Scalfarotto, i circoli stanno facendo dei nomi che magari non saranno i più sostenuti dal vertice ma sono quelli di persone per bene, quelli che hanno parlato il 21 marzo (perché gli interventi sono stati circa trenta, non un paio).
Invece di snobbare queste europee o magari invitare a votare altro, perchè non dà voce alla base di un partito che esiste e che fa di tutto per rendere tutti migliori?

Grazie
se ci vuole rispondere a Parigi saremo lieti di ospitarla.
Beatrice Biagini
Segretario PD Parigi

2 pensieri su “Votare per l’Europa, sì

  1. Vorrei segnalare l’intervista fatta a Cofferata pubblicata quest’oggi dal corriere della Sera.
    http://www.corriere.it/politica/09_aprile_11/cofferati_uomo_passato_marco_cremonesi_9557cdf4-2668-11de-ba4e-00144f02aabc.shtml
    Sono deluso del fatto che il PD sinora non abbia saputo proporre dei candidati qualificati per lavorare nel contesto europeo. Apparentemente si scelgono ancora i nomi a secondo della loro riconoscibilità e non sulla base del merito. Questo criterio di selezione premia i candidati di bandiera, magari politici a fine corsa piuttosto che i giovani. Offre un’altra opportunità a coloro che sono stati messi fuori dal gioco nel loro contesto locale piuttosto che garantire una palestra per coloro che grazie alla propria esperienza politica e professionale conoscono l’Europa e possono rappresentare al meglio gli interessi italiani.
    Mi auguro che nasca un dibattito quantomeno nelle prossime settimane, ma ormai si è sprecato troppo tempo e sono certo che non ci sarà modo di discutere dei candidati prima che essi siano messi in lista.

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  2. dove trovo i nomi dei candidati? come posso distinguere i candidati espressione dell’opus dei e che portano il cilicio, da quelli che quando Rutelli non sente si riconoscono nel socialismo e non si vergognerebbero di entrare nel PSE?

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