fonti di energia e/o risparmio energetico

A cura di Andrea Formica

Prendento spunto da una lettera pubblicata sul Corriere, il “bar” virtuale del PD Parigi e’ stato teatro di una discussione interessante sul tema “Energia” che cerco qui di sintetizzare.

Hanno partecipato  a questa discussione: PierPaolo Cazzola, Luca Saini,  Emanuele Dolce, Stefano Zacchiroli, Andrea Formica , Barbara Revelli, GiovanBattista Patalano, Orazio Comisi

Riporto in primo luogo la lettera del Corriere.

Gent.Le lettore, uno dei grandi problemi del nucleare è proprio che
non regge dal punto di vista occupazionale. E’ un investimento capital-
intensive e non work-intensive come le cd grandi opere. Quindi i pochi
posti di lavoro creati hanno costi di investimento per singolo posto
di lavoro troppo alti. Inoltre il nucleare è anche antieconomico. Un
decimo di dollaro investito in risparmio energetico produce 10 (dieci)
volte l’energia prodotta dal medesimo investimento in nucleare (fonte
a. Lovins RM Institute) Quindi un suggerimento per il governo ce
l’avrei: Invece di spendere miliardi in centrali pronte tra vent’anni
per occupare pochi tecnici (francesi perloppiu’ ) e molti manvovali
perchè non spendete i soldi delle mie tasse per avviare un serio
programma DIFFUSO bastao su teconolgie di risparmio energetico? Non si
creano solo posti di lavoro qualificati, si crea un’economia che puo’
avere un futuro (Germania docet). Per inciso, secondo il libro bianco
della UE. il riparmio energetico ha potenziali altissimi in Italia (si
parla del 40% dei consumi elettrici) e si fa da oggi, invece il primo
kwh del nucleare-paleolitico che ci vogliono rifilare lo vedremo tra
20 anni e le 4 centrali progettate copriranno il 15 % dei consumi. Ma
di che stiamo parlando? Cordialmente

La discussione si e’ focalizzata sul tema del risparmio energetico. Nella lettera questo viene considerato una fonte di energia, per quanto ovviamente non lo sia in senso stretto.

ll risparmio energetico è comunque quasi equiparabile ad una fonte di energia, poiché permette di non sfruttare risorse, rendendole disponibili per il futuro (si veda la fig. 2.1 qui: http://www.iea.org/textbase/nppdf/free/2007/millennium.pdf)

In aggiunta, il risparmio energetico è associato alla concezione e manifattura di prodotti di alta qualità, e dunque anche – probabilmente (non ho dati sottomano) – all’impiego di persone in attività motivanti (ricerca, sviluppo, costruzione di oggetti all’avanguardia della tecnologia, per esempio), ed alla produzione di benefici per la competitività del sistema produttivo dell’intero paese (per via dello stimolo ad essere in anticipo su altri dal punto di vista tecnologico).

A favore del risparmio energetico si potrebbe anche sottolineare come, mentre l’energia elettrica prodotta dalle rinnovabili “costa” di piu’, e pertanto puo’ avere un impatto negativo sul sistema produttivo, per il risparmio energetico questo non vale.

Tuttavia alcuni commenti hanno sottolineato come “sorgente di confusione” la presenza nella lettera di un discorso a favore del risparmio energetico e a scapito del nucleare, poiche’ le due cose non stanno esattamente sullo stesso piano. Il risparmio energetico e’ una cosa su cui in ogni modo si dovra’ investire, indipendentemente dalla sorgente dell’energia che si vuole per l’appunto risparmiare. Sono stati citati esempi di fabbisogno energetico che non saranno certo compensati da investimenti solo sul piano del risparmio (Inghilterra).

Cercando di capire le potenzialita’ del risparmio energetico alcuni esempi pratici estratti da esperienze dirette lavorative hanno mostrato come le potenzialita’ del risparmio siano considerevoli, ma si scontrino per ora con le questioni economiche che non sempre favoriscono il risparmio nel breve termine. Se manca una volonta’ politica e’ difficile talvolta giustificare una spesa maggiore in nome
del risparmio energetico.

Sul tema sono stati inviati altri  documenti nel corso della discussione: uno relativo alle possibili scelte energetiche per l’Italia, presentato come una lettera aperta al ministro Tremonti sul perché il
nucleare sia una scelta sbagliata, e firmato da varie persone di
provenienza universitaria.

I link :

che contengono diatribe varie sul futuro energetico e la green economy.

Infine uno studio (2007) dell’Institut Montaigne (per la versione integrale: http://www.institutmontaigne.org/quelle-politique-de-l-energie-pour-l-ue-2545.html)
e:

che espongono alcune idee sull’energia idroelettrica in Italia.

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