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Convocazione del congresso del PD Parigi per il rinnovo della carica di segretaria/o: domenica 29 gennaio 2023

Buongiorno a tutte e tutti,

Come annunciato nel nostro incontro di pochi giorni fa, il congresso del PD Parigi per il rinnovo della carica di segretaria/o si terrà domenica 29 gennaio 2023, presso le ACLI Parigi (26 Rue Claude Tillier, 12ème), indicativamente alle 18 (l’orario definitivo sarà confermato più tardi).

Chi vota
Avranno diritto di voto (attivo, cioè votare, e passivo, cioè presentare la propria candidatura) gli iscritti al circolo.
Per chi non ha ancora rinnovato o effettuato l’iscrizione, c’è tempo fino al 31/12/2022. (In fondo al messaggio troverete un richiamo delle istruzioni).
Si voterà di persona, a voto segreto, come previsto dallo statuto del PD. Per gli assenti sarà possibile effettuare una delega verso un altro iscritto fisicamente presente, tramite messaggio di delega da trasmettere a partitodemocraticoparigigmail.com prima del voto (nel messaggio di delega ovviamente non bisognerà inserire l’indicazione della scelta).

Come candidarsi
Chi desidera presentare la sua candidatura al ruolo di segretaria/o, è pregato di farlo scrivendo un messaggio privato (non sul google groups per favore!) a questo indirizzo: partitodemocraticoparigigmail.com, entro e non oltre il 31/12/2022. (Se lo fa un po’ prima è anche meglio).

In questo messaggio sarà utile inserire una fotografia, una nota biografica e qualche breve elemento (non più di una pagina) di linea programmatica per il circolo. Questi elementi legati alle candidature, come già fatto in occasione degli ultimi congressi, saranno raccolti in un documento riepilogativo, che conterrà anche le regole di votazione e sarà inviato e distribuito a tutti gli iscritti in preparazione al congresso.

Contiamo sulla vostra partecipazione. Ora più che mai è importante partecipare attivamente per contribuire a realizzare quello che dice l’articolo 49 della Costituzione Italiana: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.

Un caro saluto a tutti,
Segreteria PD Parigi

Come iscriversi:

  • Per chi si è già iscritto o reiscritto nel corso del 2022, non avete altro da fare, e vi ringraziamo ancora una volta di supportare la nostra comunità.
  • Per chi si iscrive per la prima volta o intende rinnovare l’iscrizione 2022 il contributo che chiediamo è :
    iscritto ordinario: 17 Euro
    iscritto sostenitore 25 Euro
    iscritto benefattore 50 Euro

L’iscrizione si effettua tramite bonifico via il RIB del Circolo PD Parigi (Association Democratici Parigi):
IBANFR7020041000016803903C02039PSSTFRPPPAR

Oppure via Paypal o di persona presso nei prossimi appuntamenti dal vivo.
Una volta effettuato il bonifico, inviate a partitodemocraticoparigigmail.com i dati personali (nome, cognome, luogo e data di nascita, indirizzo , numero di telefono e mail).

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Varie opinioni sono già state scambiate nel nostro Circolo da sabato sera via mail. Ieri sera le abbiamo in parte riprese e arricchite, e molti di noi hanno ascoltato gli ulteriori sviluppi diffusi da giornali e media.Come si è arrivati a questo risultato ? Probabilmente Mattarella, universalmente apprezzato, era l’unica opzione possibile in questo scenario. Due dati politici emergono: il ruolo dei “Peones” che autonomamente hanno contribuito a sbloccare la situazione, e, dato importante, la creazione di un Centro che si sta ricomponendo; a questo proposito, Renzi ha dato un contributo importante, anche facendo asse con Letta nei momenti decisivi del processo.Chi ne esce vincente? In primis Letta, col PD di cui ha mantenuto la compattezza pur se in modalità forse troppo “invisibile”. Tuttavia ci sarebbe piaciuto che ieri, partecipando a “Mezz’ora in +” su Rai3, il nostro Segretario non dichiarasse di essere stato “personalmente” a favore di una possibile presidenza di Elisabetta Belloni (ottima ambasciatrice e professionista, ma anche attuale direttrice del DIS). E che non si imputasse unicamente al “corto-circuito mediatico” il problema flagrante che è emerso nel M5S, con le mosse di Conte e internamente al movimento (e quindi anche per noi, data la nostra alleanza con loro). Anche la Meloni è emersa vincente per la sua apparente coerenza, ma con un distinguo: nella sua ambizione di ricompattare la destra al di là di Salvini, ricadrà probabilmente in un isolazionismo politico che difficilmente le permetterà di far parte un giorno dei protagonisti di un governo. Tra gli ovvi perdenti, Salvini e Conte per Lega e 5S, e anche, individualmente, Berlusconi. Ma riusciremo a vedere, a seguito di queste sconfitte, una decente presa di reponsabilità da parte dei perdenti, p. es. un Salvini messo finalmente da parte in una Lega che si riallinea convintamente verso posizioni europeiste, più consone a soddisfare il suo elettorato (di quanti altri Pepeete ci sarà bisogno)?Soprattutto non ci sembra che nell’insieme si possa dire che dei partiti, e tantomeno delle coalizioni, abbiano vinto, anzi. Avere Draghi (un tecnico con delle evidenti doti politiche) insieme a Mattarella ci fa restare al sicuro fino a fine legislatura. Ma resta il fatto che non è stato possibile eleggere un nuovo Presidente (anche se una rielezione resta in linea con i principi costituzionali), e che nessun altro poteva andare a sostituire Draghi alla guida dell’attuale governo. Col risultato che le azioni del governo continueranno sui binari di oggi, DCPM dopo DCPM: sicuramente con la necessaria affidabilità, ma senza che la politica sia in grado di imprimere direzioni di ampio respiro per affrontare il futuro. Serve, assolutamente, e “da ieri”, disegnare il dopo-Draghi.- Quali opzioni per il futuro, quale ruolo per il PD ?Questo e il prossimo sono gli anni in cui il PNRR inizia a realizzarsi: lo spazio per imprimere innovazioni a lungo termine è adesso. Anni in cui potrebbero esplodere crisi profonde in senso economico (p. es. inflazione), sociale (p. es. le diseguaglianze acuite dalla pandemia), e ovviamente ambientale (p. es. le scelte da ponderare e fare in campo energetico). Il PD continuerà a proporsi come il partito che lavora per assicurare la stabilità delle istituzioni (ruolo che in in buona parte è stato forzato a fare per senso di responsabilità, dal 2018), o coglierà l’occasione per proporre la nostra visione politica per il dopo-Draghi? La seconda opzione è l’unica che puo’ renderci visibili per andare fuori a cercare nuovi voti, che sia verso la sinistra o verso il centro-sinistra. A seguito di questa elezioni e del tumulto che hanno generato nei partiti, è stato scritto da Cerasa (il Foglio), parafrasando e invertendo dal Gattopardo: “Nulla cambia perché tutto cambi”. Sarà cosi’? Sarebbe un bene se accadesse. Un altro anno di stabilità assicurata dal binomio Draghi/Mattarella offre ancora l’occasione alla politica di ritornare protagonista e di riavvicinarsi finalmente alle persone. Il nostro Parlamento attuale soffre di una forte presenza populista e populista/sovranista, un fenomeno maturato in questi anni in molti paesi che è frutto degli errori della politica del prima, con una dose preoccupante di trasformismo parlamentare. Un populismo che costringe a situazioni ambigue e contraddittorie verso l’essere europeisti e allineati all’alleanza atlantica, perfino ad assumere posizioni diseducative verso i movimenti no-vax, troppo spesso blanditi per ottenere i loro voti. Abbiamo più che mai bisogno che la politica torni ad affermarsi, con proposte chiare da sottoporre alla scelta e partecipazione dei cittadini. Abbiamo bisogno di una legge elettorale che consenta di arrivare a fare alleanze vere su programmi concreti.


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